Steve Jobs trova il porno ripugnante e, per questo, ha deciso di intraprendere una durissima battaglia contro la volgarità virtuale. Dopo aver depurato App Store da ogni singola applicazione vagamente connessa al sesso, Cupertino vuole spingersi oltre, vietando gli SMS a luci rosse. È stato, infatti, approvato un brevetto che andrà a bloccare il “Sexting“, ovvero l’invio di messaggi con contenuti hot dai dispositivi iOS.
Gli utenti soliti a inoltrare messaggi XXX al proprio partner, però, non hanno di che preoccuparsi. L’implementazione della funzione riguarda il famoso parental control, per proteggere i minori da contenuti non idonei. Per gli adulti, almeno così si spera, dovrebbe essere prevista la possibilità di disattivazione della censura in salsa Mela.
Il sistema prevede la sostituzione dei termini hot con altri di simile digitazione, proprio come avviene per il correttore automatico. Ad esempio, la parola “GSpot”, ovvero “Punto G”, viene trasformata in “happy”. A differenza del dizionario incluso in iOS, però, tali vocaboli non potranno essere confermati dall’utente: il loro cambio sarà automatico, senza possibilità d’appello.
Così come nota TechCrunch, il funzionamento della censura di Cupertino non appare efficiente. Basterà davvero poco tempo affinché gli adolescenti capiscano la metodologia di sostituzione delle parole, creando così un linguaggio in codice. Riprendendo l’esempio fatto poc’anzi, non ci vorrà molto tempo perché gli utenti capiscano come “happy” indichi in realtà “GSpot”: si avrà, così, la proliferazione di SMS apparentemente senza senso, ma pregni di ben altri significati.
Chissà, invece, come l’anti-sexting gestirà vocaboli dal doppio significato. Come si comporterà l’applicazione quando incontrerà “To Screw”, il verbo “avvitare” che, in realtà, sottende ben altri significati? A nessuno venga in mente di avvitare una lampadina: il rischio è trovarsi la buoncostume morsicata sul proprio iPhone.