I dati sono quelli ricavati dalle ricerche Hitwise ed i risultati sono di quelli che costringono ad una approfondita riflessione. Perché se fino a ieri il porno era il re assoluto del mondo online, oggi c’è qualcosa che ha scavato ancor più a fondo negli istinti ed ha saputo ritagliarsi una attenzione ancor maggiore sulla rete. Da oggi in poi il nuovo re del Web è ufficialmente, dati alla mano, il social networking.
Il tracciato restituito dalle statistiche Hitwise può essere opinabile nelle cifre assolute (dati prelevati nel Regno Unito, dunque i risultati valgono nella specificità della zona monitorata), ma il trend è innegabilmente evidente: mentre i siti per adulti segnano un costante declino passando da poco meno del 15% della metà del 2006 all’attuale 8.52%, i social network proseguono su una scalata che dal 2006 ad oggi ha portato ad una crescita da meno del 5% all’odierno 9.37%. E il sorpasso è servito.
Ad oggi le due curve sembrano essersi appiattite e, almeno negli ultimi due mesi, tra le due categorie non v’è più stata variazione nel gap (trend a quanto pare verificabile anche negli USA). Il solerte recupero è stato reso possibile dal fatto che i siti per adulti sono notoriamente popolati in modo particolare da utenza maschile; i social network, per contro, hanno una forte incidenza di utenza femminile, il che rende semplice l’ascesa relativa ed il sorpasso di una categoria su di un’altra. Ulteriori dati in proposito saranno diramati nelle prossime settimane nel contesto della presentazione del libro “Click” di Bill Tancer («cosa stanno facendo milioni di persone online»).
L’ascesa dei social network non è ovviamente passata inosservata agli occhi di una delle frange d’utenza più attente alle dinamiche di crescita della rete: secondo gli analisti della MessageLabs, infatti, sarebbero in forte crescita i malware e lo spam progettati al fine ultimo di mimetizzarsi nell’orda dei social network per colpire utenti trovati con la guardia abbassata. Tra le formule di attacco più diffuse vi sarebbero false notifiche inviate via mail con il tradizionale link di segnalazione: al click ci si trova però su siti appositamente progettati per richiedere falsi login (defraudando quindi l’utente del suo legittimo account) o per instillare malware su pc vulnerabili.