Soltanto qualche settimana fa la Nikon D800 si aggiudicava la vetta della classifica di DxOMark con un punteggio pari a 95, il più alto fatto registrare fino a quel momento. Un valore superiore perfino a quello di alcune macchine fotografiche medio formato. Oggi a scalzarla dal gradino più alto del podio è la sorella gemella Nikon D800E, la variante senza filtro low-pass, che ha sfiorato i 96 punti.
Quasi tutte le fotocamere in commercio dispongono di un filtro passa-basso deputato alla riduzione dell’effetto moiré, tuttavia al prezzo di una morbidezza maggiore delle immagini. Il produttore nipponico, con l’intento di fornire ai propri clienti delle fotografie con la maggiore definizione possibile, ha deciso pertanto di commercializzare il suo ultimo gioiello tecnologico in due versioni, una delle quali senza filtro low-pass.
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La scelta sembra aver pagato ed il confronto con la Nikon D800 dimostra come effettivamente questa piccola differenza hardware si traduca in una maggiore profondità di colore ed una maggiore sensibilità alla luce, con risultati da record.
Sebbene l’effetto moiré sia facilmente eliminabile in post produzione e non sia visibile nella maggior parte delle immagini, bisogna sottolineare come questo possa rivelarsi fastidioso per chi non avesse intenzione di manipolare le fotografie dopo lo scatto. Per tutti gli altri, il software Nikon Capture NX2 disporrà di una funzione apposita per eliminare questa aberrazione dai file RAW (NEF nel caso delle fotocamere Nikon). Il risultato, anche in questo caso, sarà migliore rispetto a quello raggiungibile con le soluzioni con filtro low-pass integrato a livello hardware.