Skype ha chiesto a Nimbuzz di rimuovere il supporto alla sua piattaforma entro il 31 ottobre. Nimbuzz è il servizio di mobile social messaging che combina la tecnologia dell’instant messaging con le principali piattaforme VoIP e che, fino a poche ore or sono, era in grado di interagire con l’utenza ed il sistema di comunicazione da cui ora è stato depennato.
Tramite questo sistema, Nimbuzz è riuscito a catalizzare l’attenzione di 30 milioni di utenti per un totale di 3.5 miliardi di minuti VoIP. Il servizio permette l’accesso multiplo a diverse piattaforme, come MSN, ICQ, Google Talk e ovviamente Skype.
A partire da novembre, però, Skype prevede di scollegare tutti i servizi VoIP di terze parti. La motivazione è data da Skype stessa, secondo cui «Nimbuzz utilizza il software di Skype secondo modi che non erano stati progettati, violando le condizioni d’uso delle API e il contratto finale di licenza». Qualcosa di molto simile, peraltro, era successo nel mese di luglio quando Skype si rifiutò di ricollegare Fring, altro servizio di chat e VoIP.
Non sono certamente contenti della cosa gli sviluppatori di Nimbuzz: «La decisione di Skype è ingiusta nei confronti dei nostri utenti». È questo il commento breve, ma deciso, del CEO Evert Jaap su quanto comunicato dalla controparte.
Skype, da parte sua, sembra preferire i rapporti con gli operatori di telefonia mobile, come dimostrato dagli accordi con 3, Nokia e Verizon. L’azienda, però, sembrerebbe pronta a ridiscutere la questione con Nimbuzz: la questione potrebbe in gran parte dipendere dal futuro di Skype, in bilico tra un passato di ricca start-up ad un futuro di possibile azienda quotata in borsa (per il quale la massimizzazione dei profitti è qualcosa di strettamente correlato ai rapporti del software con i client terzi).