Dopo un lungo rettilineo ci si prepara ad una curva: può essere riassunta in questa immagine la trimestrale Nintendo, gruppo che più di ogni altro ha dimostrato potenza nel momento in cui l’economia era ai massimi livelli e gruppo che sta uscendo a testa alta da questa volata concorrenziale con Microsoft e Sony. Il futuro, però, impone una certa dose di realismo: sebbene il mondo dei videogiochi abbia resistito alle pressioni del calo dei consumi, nessun mercato può dirsi immune dal momento difficile e pertanto anche Nintendo sarà costretta a tirare il fiato.
Il trimestre si chiude con profitti annui in salita dell’8.5%: 279.1 miliardi di yen contro i 257.3 miliardi dell’anno precedente. Le entrate sono complessivamente aumentate del 9.9% e l’87.5% si concretizzano al di fuori della casamadre giapponese. I dati sono complessivamente migliori di quanto atteso dagli analisti, ma l’ultimo trimestre ha dato i primi segni di sofferenza: vendute 25.95 milioni di Wii contro i 26.5 milioni attesi, distribuiti 31.18 milioni di Nintendo DS contro i 31.5 previsti.
Su entrambi i fronti, però, trattasi di una piccola battuta d’arresto che non mina in alcun modo l’entusiasmo per i numeri raccolti in precedenza: Wii, in particolare, è ormai a quota 50.39 milioni di unità vendute ed il DS addirittura a 101.78 milioni. Contando che il mercato è occupato da nomi quali Xbox e PlayStation 3, risulta evidente tanto il successo di Nintendo quanto le grandi performance che il settore ha saputo dimostrare in questi ultimi anni. Ora come in passato, comunque, Nintendo viaggia su ritmi differenti riuscendo costantemente a superare le vendite complessive di Xbox 360 e PS3 messi assieme.
Per il prossimo anno fiscale Nintendo prevede andatura costante: il ritmo di vendita dovrebbe assestarsi sui 26 milioni di Wii e 30 milioni di DS (ivi inclusa la nuova versione DSi), con 180 milioni di giochi previsti in distribuzione (in leggero calo rispetto all’anno fiscale terminato il 31 Marzo). In un quadro economico meno pessimistico rispetto al passato, ma ancora del tutto invischiato in una matassa finanziaria difficile da sbrogliare, Nintendo sembra dunque omologarsi al resto del mercato: aspettative piatte, ma nessun dramma all’orizzonte (con le fluttuazioni dello yen ad imporre pesanti considerazioni relative al cambio, che in un gruppo dal forte export incide radicalmente sui risultati finali). Per gli analisti rimane comunque una punta di delusione, poiché le proiezioni al 2010 sono leggermente al di sotto delle attese. In borsa il titolo chiude senza scossoni.