Nell’annunciare la propria nuova auto elettrica Nissan Leaf, il gruppo ha comunicato un dato di sicuro interesse: l’80% dei guidatori a livello europeo non percorre più di 100 Km al giorno. Il dato è di chiaro interesse per la mobilità elettrica poiché fondamentale per pesare nella realtà il valore dell’autonomia dichiarata delle batterie in dotazione.
La domanda fondamentale è: se la Nissan Leaf promette 200 Km di autonomia prima di effettuare una ricarica, tale valore è sufficiente per consentire la normalità mobilità quotidiana? L’elettrico può essere una scelta utile (oltre che etica e di risparmio) per un pendolare, un lavoratore, un pensionato, uno studente, una casalinga, un professionista? La risposta è nella statistica e, grazie agli studi dell’Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti (ISFORT) è possibile andare anche oltre quell’80% dichiarato da Nissan e tale da rendere più che praticabile la via dell’elettrico per gran parte delle persone.
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Secondo gli ultimi studi Isfort sulla mobilità in Italia, infatti, il 29,1% degli spostamenti è di prossimità (1-2 Km); il 22,6% degli spostamenti è di corto raggio (3-5 Km); il 21,5% dei viaggi è locale (6-10 Km); il 27,1% delle tratte è tra gli 11 ed i 50 Km; il 2,8% dei percorsi va oltre i 50 Km. Il computo medio determina un quadro della situazione che parla da solo: il 97,2% dei viaggiatori italiani in auto non percorre più di 50 Km al giorno. Se si tiene in considerazione il fenomeno del pendolarismo (con mezzi di varia natura), il dato si fa ancor più esplicito ed eclatante. Queste infatti le rilevazioni del CENSIS:
Il pendolarismo è un fenomeno che si manifesta in prevalenza a livello locale, con spostamenti concentrati in gran parte su percorsi di limitata estensione territoriale. Per quasi l’80% i trasferimenti avvengono fra comuni della stessa provincia. Solo nel 4% dei casi si tratta di tragitti extraregionali. La distanza percorsa è in media di 24 km, e solo il 28% dei viaggiatori pendolari copre giornalmente tratte superiori ai 25 km.
Sia per studio che per lavoro, sia per svago che per bisogni domestici, il viaggiatore medio italiano non solo non abbisogna di più di 200 Km al giorno di autonomia, ma addirittura ne ha d’avanzo e potrebbe permettersi anche solo ricariche sporadiche. Tali considerazioni sono del tutto fondamentali nella valutazione dei veicoli elettrici poiché il chilometraggio degli spostamenti non è sempre chiaro a tutti: il raffronto statistico invece non lascia spazio a interpretazioni.
La Nissan Leaf promette 200 Km di autonomia e consente di ricaricare in appena mezz’ora fino all’80% delle batterie in dotazione. Stando questi i fatti (ed in virtù dell’ulteriore garanzia offerta dal computing di bordo, in grado di consigliare colonnine di ricarica nei pressi del percorso compiuto), i timori relativi alla scarsa autonomia dei veicoli elettrici diventa un argomento del tutto vuoto e privo di sostanza. Solo una corretta consapevolezza di questo tipo di statistiche, e le relative ricadute sulle finanze personali in termini di risparmio, possono però smuovere realmente la sensibilità pubblica nei confronti della mobilità elettrica: l’opzione è valida fin da subito, la Nissan Leaf è una opportunità immediata e la piena conoscenza di ogni aspetto legato a questo tipo di automobile non può che argomentare a favore di questo genere di investimento in ambito automotive.