Niente Xbox One economica, almeno per il momento. Microsoft prende ufficialmente le distanze dai rumor circolati la scorsa settimana, che vorrebbero una nuova versione della console next-gen in arrivo entro l’anno, caratterizzata da un prezzo per l’acquisto inferiore rispetto a quello attuale. La riduzione della spesa, secondo le indiscrezioni, avrebbe potuto essere collegata all’eliminazione del lettore ottico, rendendo così di fatto la piattaforma “digital only”.
Aaron Greenberg (Chief of Staff for Devices and Studios Group) è intervenuto su Twitter per rispondere alla domanda di un utente: “Il rumor sulla Xbox One da 399 dollari è vero? Se sì, sarebbe possibile aspettare almeno fino al 2015, per favore?”. Chi ha posto il quesito si è sentito con tutta probabilità infastidito dall’ipotesi di poter vedere arrivare sul mercato una seconda edizione dell’hardware, a pochi mesi dal lancio della prima. La replica di Greenberg è piuttosto sintetica, ma indicativa per capire come il gruppo di Redmond abbia intenzione di commentare il tutto come indiscrezione infondata.
No, non devi credere a tutto ciò che leggi su Internet…
@TheAnchormanV No, you cannot believe everything you read on the internet..
— Aaron Greenberg (@aarongreenberg) February 1, 2014
La presunta nuova Xbox One potrebbe integrare un disco fisso da 1 TB, un adattatore Bluetooth e avere una scocca completamente bianca. Non è da escludere nemmeno la possibile esclusione del motion controller Kinect dal bundle nel caso di una tanto significativa riduzione di prezzo. La fonte originale del rumor è il forum di NeoGAF, supportato poi da un altro paio di voci comparse in Rete. Le vendite della console sono finora andate bene, soprattutto durante il periodo natalizio, il che ha permesso a Microsoft di mantenersi in contatto con i risultati del concorrente PlayStation 4.
L’ormai prossimo avvicendamento al vertice, con la poltrona di CEO lasciata vuota da Steve Ballmer (oggi è spuntata l’ipotesi Sundar Pichai), potrebbe portare con sé novità e scossoni anche per quanto riguarda il reparto gaming dell’azienda. Una politica dei prezzi aggressiva non è dunque del tutto da escludere per il futuro del gruppo.