No, Google non vuole rilevare la proprietà di Twitter. La cosa non sarebbe mai stata in discussione ed ogni rumor relativo sarebbe frutto di veri indizi conditi di cattive interpretazioni. Le parti, insomma, sarebbero sì in contatto, ma senza mai aver posto sul tavolo delle trattative alcuna transazione a livello di proprietà.
L’ipotesi risultava ovviamente affascinante, sebbene non vi fosse un’idea chiara del modo in cui il servizio avrebbe potuto essere implementato nell’organica offerta di Mountain View. I primi rumor avevano preso piede il 1 Aprile, ma il tutto è passato quasi inosservato nella poco intelligente fiumana di pesci d’Aprile che ha costellato anche importanti riferimenti editoriali ed agenzie di stampa. Nelle ore successive la voce ha continuato strisciante, come a volersi far notare in qualche modo. TechCrunch ne è stato il testimone primo, citando fonti vicine alle parti in causa e confermando la bontà delle ipotesi. Ma quando il tutto assume i connotati di notizia in via di compimento, giungono conferme altrettanto motivate, altrettanto argomentate, altrettanto affidabili.
A smontare la notizia è la nota Kara Swisher del blog All Things Digital. Secondo quanto trapelato dalle sue fonti, infatti, le parti sarebbero sì portando avanti una trattativa, ma si tratterebbe di una collaborazione che in nessuna fase è mai voluta diventare vera e propria acquisizione. Nessuna cifra è dunque ipotizzabile (si ventilavano centinaia di milioni in ballo), mentre ad essere possibile, sia pur se ancor lontano dal concretizzarsi, è un possibile accordo su un piano minore.
Quel che potrebbe interessare a Google è l’archivio dei cinguettii di Twitter e la capacità dello strumento di calamitare informazioni istantanee a volontà. Google, insomma, potrebbe essere interessato ad una sorta di instant search basato sull’indice di Twitter.
Il post di Kara Swisher si chiude con una polemica diretta verso TechCrunch. Nel mirino v’è il sensazionalismo usato da Michael Arrington, la ricerca dello scoop a tutti i costi che già nel caso dell’affare Digg aveva visto TechCrunch fallire nelle proprie previsioni. La Swisher usa parole avvelenate nei confronti del blog rivale smascherando una lotta intestina ai vertici della blogosfera tecnologica statunitense. Una battaglia di fonti, di credibilità e di scoop strappati a colpi di annunci. La realtà definitiva è quella di una trattativa tra Google e Twitter, confermata da fonti interne, ma al momento del tutto immatura per poter preannunciare qualcosa di concreto in questa fase preliminare.