Sembra quasi cosa paradossale, ma le conseguenze di certe non-notizie sono del tutto reali e la smentita assume pertanto fondamentale importanza. Nella fattispecie la non-notizia è quella diffusasi nella giornata di ieri, quando iReport ha annunciato l’attacco cardiaco che avrebbe colpito il numero uno Apple Steve Jobs.
Il tam-tam è durato poco: Apple ha smentito categoricamente lo scoop iReport, tornando così ancora una volta a dover parlare della salute del proprio massimo rappresentante, e la notizia è stata immediatamente rimossa dal sito. Jobs da tempo è al centro di speculazioni in merito ad un vecchio carcinoma ed a una strana magrezza notata negli ultimi keynote (un suo coccodrillo era peraltro già apparso in rete per errore solo lo scorso agosto). Nonostante Jobs abbia sempre smentito, però, cadenzialmente tornano voci dubbiose ed in questo caso l’inciampo pare clamoroso.
Ma potrebbe esserci altro dietro talune (non) notizie. In questo come in altri casi, infatti, potrebbero scattare vere e proprie indagini in quanto la falsa notizia rappresenta una evidente turbativa nei mercati. È risaputo, infatti, come le azioni Apple siano legate a doppio filo al destino di Steve Jobs e pertanto una notizia come quella dell’infarto potrebbe aver determinato guadagni e perdite per alcuni investitori, il tutto al di fuori di una normale logica di mercato (informato e trasparente). iReport vive in una particolare dimensione “user generated” (pur se supportata dal marchio CNN, che definisce iReport come “senza filtri” e “senza editing”) ed il tutto rende questo particolare strumento estremamente vulnerabile ed influente al tempo stesso.
La notizia sarebbe stata portata online da tale “Johntw“, alla propria prima esperienza su iReport. La CNN starebbe indagando sull’identità dell’utente, al quale la SEC vorrà probabilmente rivolgere qualche domanda per accertare eventuali responsabilità.
Le azioni Apple, dopo la notifica iReport, sono cadute nuovamente sotto quota 100 dollari (-9% per pochi minuti) per poi riprendersi in sede di smentita. Non tutto è stato però recuperato ed a fine giornata le azioni hanno lasciato sul terreno 3 punti percentuali.