L’acquisizione di Trolltech da parte di Nokia ha colto di sorpresa anche gli addetti ai lavori, lasciando aperte parecchie perplessità. Trolltech è un’azienda norvegese di software, nota soprattutto per le librerie Qt, un toolkit grafico multipiattaforma con il compito di rendere più facile scrivere applicazioni la cui interfaccia grafica possa essere portata con facilità su più sistemi operativi, da Windows a Mac, passando ovviamente per Linux.
Grazie alle Qt gira su Mac, Linux e Windows la stessa versione di Google Earth, del browser web Opera e, a breve, di KDE, il desktop environment opensource popolarissimo fra gli utenti Linux. E proprio la comunità opensource potrebbe storcere il naso di fronte all’imminente acquisizione, e sentirsi minacciata da un pesce grosso come Nokia che se con una mano ha elargito buoni propositi a tutto opensource come il Web Tablet N800, con l’altra spingeva per cancellare i riferimenti ai formati aperti Ogg Vorbis e Theora dalla bozza per l’HTML 5. Forse per questo Trolltech e Nokia hanno avuto la premura di scrivere alla comunità del codice aperto una lettera aperta in cui rassicurano che lo sviluppo delle librerie Qt continuerà nella stessa direzione e che il codice resterà disponibile sotto la licenza GPL3. Una dichiarazione importante soprattutto per lo sviluppo di KDE di cui Nokia ha anche promesso di diventare uno dei maggiori finanziatori.
La lettera aperta cita non solo le librerie Qt, ma anche Qtopia, un’interfaccia per dispositivi embedded e mobili che delle Qt eredita e condivide parte del codice. Anche se non espressamente indicato, Qtopia è la principale motivazione che ha spinto Nokia ad annunciare l’offerta pubblica d’acquisto. Qtopia Phone Edition è uno degli stack di telefonia mobile più interessanti attualmente presenti sul mercato: si tratta di una soluzione aperta che ha già dimostrato, con il Greenphone prodotto dalla stessa Trolltech e recentemente dismesso, di essere pronta e completa. Già in tempi meno sospetti (si parla addirittura del 2003), Motorola aveva notato la bontà delle soluzioni Trolltech e aveva iniziato ad usare le Qt Embedded, ora note come Qtopia Core per i suoi primi telefoni cellulari basati su Linux. La collaborazione con la società norvegese è continuata negli anni fino ad arrivare agli ultimi modelli della Motorola, basti citare il Razr V8, che appoggiano su una solida base Linux, l’interfaccia MotoMagx che con Qtopia condivide la base.
Trolltech e Nokia hanno intenzione di continuare a offrire lo stack Qtopia, in tutte le sue edizioni, ai clienti vecchi e nuovi. Se da un lato questo comportamento è quasi dovuto, dall’altro si tratta pur sempre del più grande produttore di telefoni cellulari che vende uno stack software per telefoni cellulari ad altri produttori, nel caso particolare quelli più piccoli che per risparmiare tempo e denaro si affidano all’accoppiata Qtopia/Linux al fine di avere subito un prodotto funzionante.
Bisogna comunque notare che per Nokia non si tratta di una situazione del tutto nuova: dall’uscita di Motorola dal consorzio Symbian, la casa finlandese era rimasta la sola a controllare il sistema operativo omonimo, attualmente il più diffuso OS per smartphone. Trovandosi senza alcun grosso antagonista al comando di Symbian, Nokia ne aveva innalzando il costo delle licenze generando non pochi malcontenti preso gli altri produttori, produttori che hanno visto una via d’uscita con la discesa in campo di Google con il suo Android che presentando costi bassi, a tratti inesistenti.
Android è da subito apparso come la soluzione antitetica sia a Windows Mobile che a Symbian: ad entrambi i sistemi, blindati e chiusi a doppia mandata, si è andata a contrapporre una tecnologia basata su Linux, il sistema operativo aperto per eccellenza. Prima della presentazione di Android, Linux era già utilizzato per alcuni telefoni cellulari, ma senza il supporto di un grande nome pochi produttori si erano avventurati a creare terminali equipaggiati col sistema del pinguino, relegandolo più che altro a prodotti di nicchia, spesso disponibili solo nel mercato asiatico.
L’acquisizione di Trolltech da parte di Nokia, da questo punto di vista, porta vantaggi ad entrambe le aziende. Nokia non tarderà a far fruttare l’esperienza di Trolltech per recuperare consensi presso un mercato che, sempre di più, vede nei sistemi chiusi null’altro che limitazioni. Trolltech, dal canto suo, potrà spingere il suo Qtopia oltre ogni rosea previsione, grazie al supporto del più grande produttore mondiale di telefoni cellulari. Tuttavia sarebbe riduttivo vedere questa acquisizione come un semplice gesto di contrapposizione a Google e alla Open Handset Alliance. Gli obiettivi di Nokia potrebbero avere in realtà un raggio parecchio lungo. Proprio nell’annuncio ufficiale, si legge che «l’acquisizione di Trolltech permetterà a Nokia di accelerare la sua strategia cross-platform per i dispositivi mobili e per le applicazioni desktop».
Senza dover leggere troppo fra le righe, Nokia potrebbe puntare nel lungo termine a ricavarsi un ruolo da protagonista in una futura convergenza tra computer desktop e terminali mobili: se per ora le librerie Qt e Qtopia sono solo parenti, in futuro, grazie alla crescente potenza degli smartphone, ci sarà sempre meno differenza tra le librerie Qt per il desktop e quelle embedded, difatti rendendo possibile utilizzare le stesse applicazioni sui computer che occupano le nostre scrivanie e sui telefoni che squillano nelle nostre tasche, una prospettiva che Nokia, perseverando con Symbian, si sarebbe preclusa.
Per ora l’abbandono di Symbian è, però, ancora lontano: nel breve periodo il framework Qt verrà utilizzato per migliorare i terminali Series 40 e S60. Le recenti versioni di Symbian, infatti, sono dotate di librerie POSIX e di un layer di compatibilità per le chiamate native in C++, il linguaggio principale con cui è possibile programmare le Qt. Pare quindi probabile un port delle librerie di Trolltech su Symbian, cosa che ritarderà quasi sicuramente l’eventuale passaggio a Linux. E infatti Nokia non fa esplicito riferimento ad un cambio di motore da Symbian a Linux, un cambio che comunque è facilmente prevedibile, anche alla luce delle esperienze con Maemo, il sistema Linux con cui è equipaggiato il Web Tablet N800.
Con questa acquisizione Nokia conferma una netta tendenza del mercato della telefonia mobile che, come mai in questi ultimi mesi, si sta orientando verso soluzioni aperte e basate su Linux. Anche Apple, che da sempre fa storia a sé, ci ha fatto i conti: a fronte di prodotti concorrenti sempre più aperti, ha annunciato parecchi mesi prima del lancio l’SDK per il suo blindatissimo iPhone, e questo nonostante a Cupertino non siano molto avezzi a fornire preavvisi. Inoltre per la prima volta da parecchi anni a questa parte, Microsoft non si trova in vantaggio sulla concorrenza e vede addirittura alcuni grossi clienti come Samsung e HTC scivolare dolcemente nel caldo abbraccio di un pinguino.