Non basta Tube, non basta l’N97, non bastano le chimere della domotica: la crisi è generale e pervasiva e Nokia ne farà le spese al pari di tutto il comparto. In occasione del Capital Markets Day, il CEO Olli-Pekka Kallasvuo torna ai microfoni poche ore dopo la presentazione dell’N97 ed esplicita le previsioni: 2008 al di sotto delle attese, 2009 timido e forzoso taglio dei costi per affrontare il momento. L’ottimismo, però, rimane un punto fermo.
Le parole del CEO Nokia sono chiare: «Il 2009 sarà stimolante per il nostro comparto, comunque abbiamo una forte ed invidiabile base su cui lavorare e crediamo di continuare a rinforzare la nostra posizione su più fronti. Lavorando sulla nostra flessibilità operativa, Nokia sta lavorando per ridurre i costi in modo appropriato all’attuale rallentamento. Al tempo stesso, rimaniamo impegnati nel produrre investimenti per costruire il futuro del nostro comparto ed affinché Nokia mantenga la propria competitività». Rick Simonson, Chief Financial Officier, da parte sua esprime totale fiducia nel fatto che le azioni intraprese dall’azienda per ridurre i costi sapranno bilanciare il rallentamento dell’economia, mantenendo così il gruppo in posizioni di sicurezza in attesa della ripresa del comparto.
L’unico dato non fornito da Nokia è relativo alla quantificazione della caduta prevista nei prossimi mesi. Gli analisti si dividono a tal proposito, ma una stima media può valutare il trend su un ribasso del 10% circa.
Interessante è il fatto che Nokia mantenga invece comunque buone prospettive per l’N97: il prodotto di punta dell’azienda costerà circa 550 euro (iva esclusa), ma lo specifico target di tech-entusiasti a cui il dispositivo si rivolge non si lasceranno perdere l’occasione a prescindere dal prezzo. Sono dunque altri modelli ed altre fasce, per logica conseguenza, quelle che potrebbero maggiormente risentire del rallentamento in corso. Una buona notizia giunge invece da RIM: l’azienda dei BlackBerry garantirà infatti un non meglio precisato flusso d’entrata a Nokia in seguito ad un accordo sui brevetti per GSM, WCDMA e CDMA2000.
Nokia (peraltro da alcune ore in mano dell’intera proprietà della Symbian Foundation) non ha fatto altro che esprimere in queste ore quel che gran parte del comparto ha già esplicato: le stime vanno tagliate, le prospettive trasmesse dal 2008 non sono quelle oggi realmente ipotizzabili per il 2009. La monetizzazione degli ultimi servizi, dunque, soffrirà il momento difficile dell’economia, ma il perseguimento degli obiettivi si fa cruciale per il momento in cui l’economia ripartirà (già si guarda al 2010, comunque). Si riparte di qui: dal taglio dei costi, dalla salvaguardia delle posizioni acquisite. «Il 2009 sarà stimolante».