Nokia, altri tagli al personale

Nokia ha comunicato ulteriori 450 tagli al personale. Le difficoltà nascono dall'abbassamento della domanda e degli introiti, il che impone tagli ai costi al fine di tener alta la profittabilità del gruppo. Si investirà di meno e su meno progetti
Nokia, altri tagli al personale
Nokia ha comunicato ulteriori 450 tagli al personale. Le difficoltà nascono dall'abbassamento della domanda e degli introiti, il che impone tagli ai costi al fine di tener alta la profittabilità del gruppo. Si investirà di meno e su meno progetti

Sebbene il mondo della telefonia sia in costante subbuglio a causa della contaminazione reciproca con il mondo del Web, i numeri generali del settore hanno visto al ribasso vendite ed introiti ormai da mesi. Il 2009 doveva essere l’anno del mobile, ma la crisi economica ha tarpato le ali ad un fenomeno in piena esplosione. Nel momento in cui nuovi tagli al personale vengono a coinvolgere il numero uno del settore, quindi, non c’é di che stupirsi: trattasi di una normale reazione ad un mercato che stenta a stabilizzarsi.

Nokia ha annunciato 450 nuovi tagli dopo aver già realizzato in precedenza altri 3000 licenziamenti. La scelta è dettata dall’esigenza di operare un nuovo taglio dei costi, mantenendo così alta la profittabilità nonostante la diminuzione delle vendite e delle entrate. Secondo le stime riportate ci si aspetta per l’anno in corso una contrazione del settore pari al 10%, con utenti mal disposti al cambiamento del proprio dispositivo e rivenditori in attesa di svuotare le scorte prima di provvedere a nuovi investimenti.

La logica dei tagli indica la volontà di sviluppare meno e monetizzare di più: Nokia intende concentrare tutti gli sforzi sui servizi esistenti, mettendoli a disposizione dell’utenza e facendo in modo che possano essere fruiti da un maggior numero di clienti. Meno investimenti, su un minor numero di progetti, andando a far fruttificare quelle che son state le scelte del passato. Tutto dunque, verte su OVI e sul discorso di piattaforma che Nokia ha inaugurato nella speranza di poter riempire i propri prodotti con servizi mappali, musicali ed altro ancora.

Nokia non è comunque l’unico gruppo a continuare sulla via dei licenziamenti: Apple in occasione della recente trimestrale avrebbe confermato il progressivo abbassamento delle ore lavorative all’interno delle proprie rivendite, il che equivale ad una manovra spalmata nell’arco di più mesi ma tale da configurare una contrazione del 10% circa della forza lavoro (oggi stimata attorno alle 14 mila unità). Al contrario di Nokia, però, Apple può gioire dei risultati del proprio comparto telefonico grazie ad un ecosistema iPhone in grande spolvero.

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