La notizia sembra ormai trovare conferma: il Mobile World Congress 2014 sarà il teatro del primo vero incontro ufficiale tra Nokia e il mondo Android. Per molti versi la cosa sembra poter avvenire con il beneplacito di Microsoft, che soltanto poche settimane più tardi dovrebbe mettere ufficialmente le mani su Nokia non appena tutte le approvazioni antitrust saranno incassate. Al tempo stesso, però, la strategia che accompagnerà il grande passo appare difficile da comprendere per una critica che da tempo desiderava vedere sul mercato un Android firmato Nokia ma che ora, a pochi giorni dall’annuncio, non sembra pronta ad inquadrare tale scelta in questo contesto temporale.
La conferma dell’annuncio giunge dal Wall Street Journal: Nokia sfrutterebbe il proprio spazio al GSMA di Barcellona per dar luce al nuovo device, probabilmente l’ultimo prima del passaggio di consegne alla nuova Microsoft guidata da Satya Nadella. Del dispositivo si sa già molto: nato in laboratorio come “Normandy“, sul mercato potrebbe avere il nome di Nokia X. Le caratteristiche fin qui trapelate indicano un dual-core Snapdragon, un display da 4 pollici, 512 di RAM, memoria interna da 4GB e fotocamera da 5MP.
Il dispositivo sarebbe studiato per sostituire funzionalmente la serie Asha nei mercati emergenti quali India e Cina, portando avanti un’offerta Android che si rapporta al sistema operativo di Google allo stesso modo con cui vi si rapporta il sistema operativo utilizzato da Amazon sui propri dispositivi. Normandy, infatti, sarebbe sì basato su Android, ma su una versione fortemente modificata per riadattarla alle necessità dell’azienda.
Il risultato sarebbe un sistema operativo privo dell’interfaccia tradizionale e privo delle app di Google. Un Android svuotato, insomma, di tutto ciò che più potrebbe interessare a Mountain View. Piuttosto, l’interfaccia sarebbe ispirata ai canoni Windows Phone (abituando così nuovi mercati a questo tipo di design) e importanti applicazioni sarebbero sostituite a quelle Google per portare acqua al mulino di una nuova Microsoft pensata come azienda di “software e servizi”: Here Maps invece di Google Maps, Bing invece di Google, Nokia Music invece di Google Play. Inoltre: Skype in dotazione standard, una eventuale presenza dell’app Xbox e un ipotetico store per applicazioni alternativo a quello di Mountain View.
Il nuovo device dovrebbe cavalcare una linea sottile: dovrebbe offrire a Microsoft la possibilità di estendere la propria base d’offerta nella fascia bassa del mercato, sostenendo così la crescita anche per una fascia alta nella quale vi sarebbe una maggior responsabilizzazione della serie Lumia. Android sarebbe così sfruttato come semplice base di sviluppo a basso costo, ma senza offrire vantaggio competitivo alcuno alla controparte.
Normandy potrebbe avere un costo estremamente basso, tale da aprire nuove frontiere al mercato mobile di Microsoft. Oltre al generoso obolo che l’80% circa dei produttori Android versa nelle casse di Microsoft a seguito delle violazioni di brevetto contestate (e per le quali Samsung & C. hanno firmato un accordo di licenza per evitare di incorrere in pericolose sfide legali), Microsoft andrebbe così a sfruttare il sistema operativo rivale anche in un altro modo: la strategia si fa più complessa e strutturata, con l’obiettivo ultimo di compiere passi ulteriori per trovare quei volumi di massa in grado di regalare economie di scala al gruppo.
L’acquisto di Nokia del resto va monetizzato. Subito. Android potrebbe essere una soluzione, benché la critica attenda il Mobile World Congress prima di esprimersi in merito. Grande attenzione sarà rivolta soprattutto al mondo developer: se l’operazione vuol trovare sinergie forti, è nel mondo delle app che dovrà attingere risorse. Ove finora Microsoft è stata più debole, quindi, è necessario un intervento importante che un sistema operativo ibrido (cuore Android e volto Windows Phone) potrebbe in qualche modo supportare.
Altre due settimane di speculazioni e poi la verità sarà svelata: appuntamento a Barcellona, quando il futuro di Microsoft e Nokia sarà spiegato dietro la lente, forse inattesa, di Android.