Nokia entra nel processo che vede contrapposte Apple e Samsung negli USA, e lo fa con una nota in cui appoggia la richiesta di Apple di vietare la vendita di alcuni dispositivi Samsung sul territorio americano. Un punto a favore di Apple, dunque, giunto qualche giorno dopo che il giudice del caso aveva deciso di riesaminare, in un procedimento separato, l’ammontare del rimborso dovuto da Samsung che, lo scorso Agosto, era stato fissato in 1,05 miliardi di dollari.
Il giudice Lucy Koh aveva rigettato, lo scorso dicembre, una simile richiesta di Apple poiché l’azienda di Cupertino non sarebbe riuscita a dimostrare il “nesso casuale” tra la violazione dei brevetti e l’acquisto dei device da parte degli utenti. In pratica, Cupertino non ha saputo dimostrare che quanto fatto da Samsung ha comportato una diminuzione delle vendite dei propri prodotti, di conseguenza le ha negato il blocco della distribuzione dei dispositivi del competitor.
Nokia ha pertanto deciso di intervenire dichiarandosi preoccupata per la situazione che si sta venendo a creare. L’intento è quello di appoggiare il blocco delle vendite dei dispositivi oggetto del contenzioso, precedentemente negato dal giudice. L’azienda sostiene che se tale giudizio venisse confermato, si verrebbe a creare un pericoloso precedente dato che verrebbe danneggiata la capacità dei produttori di dispositivi nel bloccare la vendita dei prodotti che un competitor ha imitato. Si legge che:
La richiesta di un “nesso causale” così come applicata dalla corte distrettuale in questo processo, rende la procedura per ottenere un’ingiunzione permanente talmente complicata e severa che non potrà essere applicata se non raramente, e semmai non del tutto. Ciò essenzialmente porterà a un sistema nel quale i detentori di brevetti saranno forzati a cedere la licenza della tecnologia brevettata alle aziende concorrenti, il che può danneggiare ogni incentivo ad innovare.
Il nesso casuale di cui parla il giudice appare a Nokia come un requisito troppo stringente e peraltro poco dimostrabile, che potrebbe portare a una situazione in cui i produttori sarebbero obbligati, o quasi, a concedere in licenza le proprie proprietà intellettuali ai concorrenti. Ciò andrebbe a rappresentare un pericolo per l’innovazione.
Keith Broyles, uno dei legali di Nokia, si è espresso in merito alla vicenda per far notare il ruolo che l’azienda finlandese ha nel mercato degli smartphone e la rilevanza che tale processo ha per tutto il settore. Appare chiaro come Nokia abbia optato per un intervento diretto nel tentativo di tutelare tutte le aziende produttrici di dispositivi elettronici.