Poteva sembrare una formalità, ma anche questo ostacolo è superato: dopo la stretta di mano tra Steve Ballmer e Stephen Elop ecco arrivata l’approvazione degli azionisti Nokia, in quali hanno controfirmato i documenti per la cessione a Microsoft del ramo Device & Services dell’azienda europea. La transazione avverrà alla somma pattuita di 5,44 miliardi di euro.
L’accordo non prevede soltanto la cessione del ramo a capo dei progetti Lumia e Asha, ma anche la licenza all’uso dei brevetti Nokia e dei servizi mappali Nokia Here: questi ultimi dettagli sono fondamentali poiché consentiranno a Microsoft di proseguire nello sviluppo della serie Lumia, offrendo agli utenti quella medesima linea che ha fin qui costruito i successi accumulati negli ultimi mesi dal mondo Windows Phone. L’approvazione è un passo fondamentale verso la chiusura dell’accordo, prevista entro i primi mesi del 2014. L’approvazione è avvenuta con il 99,7% dei votanti favorevoli, in rappresentanza dell’80% circa delle azioni del gruppo.
Ancora non è noto come Nokia sarà assorbita dal gruppo di Redmond. Da definire non solo il quadro organizzativo che verrà ad assumere la divisione, ma anche la nomenclatura che sarà attribuita ai prodotti. La dicotomia tra Surface e Lumia dovrà infatti trovare una crasi unica, sia in termini di produzione che di immagine. D’ora in avanti, infatti, non si avranno più smartphone Nokia Lumia e tablet Microsoft Surface, ma entrambe le cose all’unisono. E se l’unisono dovesse stonare, la battuta d’arresto potrebbe svilire parte del valore che Microsoft ha fatto proprio con l’operazione.
Altro elemento da chiarire è il ruolo che Stephen Elop avrà nel nuovo organigramma. Se in linea teorica la sua funzione rimarrà pressoché confermata, a capo della nuova divisione che andrà ad assorbire Nokia, in realtà la sua candidatura a raccogliere l’eredità di Steve Ballmer rimane forte. Le due situazioni sono fortemente correlate e la definizione dell’intero organigramma avverrà probabilmente in modo contestuale alla scelta del nuovo CEO.