Una delle grandi emergenze che l’uomo sta affrontando è sicuramente quella energetica: negli ultimi anni è cresciuta la sensibilità delle persone verso il consumo e la produzione di vari tipi di energia, in particolare quella elettrica.
L’energia elettrica è pulita ma non sempre lo sono i suoi mezzi di produzione. Anzi, la maggior parte dell’elettricità che usiamo deriva quasi direttamente dalla combustione di idrocarburi. Per far fronte sia al danno ambientale, sia all’incertezza sulle riserve ancora disponibili di petrolio, i governi, le imprese e anche i singoli cittadini stanno iniziando a muoversi in due direzioni: ridurre i consumi e produrre in modo sostenibile.
Nel suo piccolo, Nokia ha avuto l’idea di riutilizzare i movimenti quotidiani per ricaricare i cellulari. Ha infatti brevettato una batteria in grado di sfruttare l’energia cinetica dei movimenti a cui è sottoposto il telefono, con un meccanismo concettualmente simile a quello di alcuni orologi da polso, ma decisamente più complesso da realizzare, soprattutto per la richiesta energetica nettamente maggiore di un cellulare rispetto a un orologio.
Il brevetto, come spiega Ubergizmo, parla di una parte mobile nella batteria, alle cui estremità sono posti dei cristalli piezoelettrici. I movimenti quotidiani provocano lo spostamento della parte mobile che a sua volta comprime i cristalli, generando una differenza di potenziale che alimenta un capacitore, in grado di trasferire l’energia accumulata alla batteria.
Molto probabilmente non si tratta di una soluzione definitiva, non si può pensare di ricaricare il telefono con i soli movimenti quotidiani. Tuttavia, oltre al vantaggio pratico di avere della carica in più, questo brevetto porta un segnale importante di come la ricerca si possa muovere ad ogni livello verso soluzioni energetiche alternative.