Nokia ha depositato due denunce, l’una negli Stati Uniti e l’altra in Gran Bretagna, chiedendo che le autorità approfondiscano i meccanismi del mercato degli schermi a cristalli liquidi. Il sospetto avanzato è quello per cui si sia creato un cartello di produttori il cui obiettivo specifico è quello di un annullamento artificioso della concorrenzialità e di un conseguente doloso innalzamento dei prezzi.
Nokia, peraltro già alle prese con un importante attacco legale ai danni di Apple per la violazione di 10 brevetti, addita undici aziende nelle proprie denunce: AU Optronics Corp., Chunghwa Picture Tubes Ltd., Samsung Electronics Co., Samsung SDI, Sharp Corp., LG Display Co., Tatung Co., Seiko Epson Corp., Hitachi Displays Ltd., Toshiba Corp e Philips Electronics N.V. I nomi configurano un cartello di dominio assoluto, poiché la denuncia comprende la quasi totalità dei maggiori produttori internazionali di schermi LCD. La denuncia, però, giunge su di un terreno già preparato anzitempo da AT&T. Il carrier statunitense, infatti, già nelle settimane scorse aveva depositato medesima denuncia paventando l’esistenza di un cartello i cui effetti deleteri si abbattono tanto sugli acquirenti quanto sull’intero indotto.
«I display a cristalli liquidi sono incorporati nei dispositivi mobile di Nokia»: secondo la denuncia, quindi, il cartello «gonfia artificialmente i prezzi dei display a cristalli liquidi incorporati nei prodotti LCD acquistati da Nokia, costringendo il gruppo a pagare un prezzo più elevato». Al momento non è dato a sapersi l’ammontare del danno stimato dal gruppo, il quale ha però ovviamente chiesto immediata sospensione del cartello e degli accordi sottobanco che oggi penalizzerebbero il mercato.
L’antitrust USA è già da tempo sensibile al problema: il Dipartimento per la Giustizia ha già infatti comminato pesanti sanzioni ai danni della Chunghwa Picture Tubes Ltd e della LG Display Co. Ltd per aver concordato politiche di prezzo non concorrenziali sul mercato dei TFT-LCD (Thin Film Transistor-Liquid Crystal Display). 400 milioni la sanzione per LG, 65 milioni la sanzione per la Chunghwa, mentre un mese prima Sharp chiudeva già la propria istruttoria con una sanzione da 120 milioni per i TFT-LCD venduti a Dell, Apple e Motorola. Le dichiarazioni successive di Scott D. Hammond (a nome del DOJ), suonano oggi come un presagio: «La divisione antitrusti perseguirà vigorosamente gli individui che portano avanti crimini antitrust contro consumatori e business statunitensi […] le sentenze odierne dovrebbero rendere chiaro il fatto che non c’è salvezza per i cartelli internazionali che violano la normativa antitrust statunitense».
Le denunce AT&T e Nokia non sono speculari e si differenziano nell’elenco dei nomi tirati in ballo dai legali. Dalle parti in causa nessun commento: la denuncia è arrivata ai media prima ancora che non ai rispettivi uffici legali ed ogni replica viene pertanto rinviata al momento in cui sarà possibile prendere diretta visione del contenuto delle missive.