Mentre spinge con forza le proprie arme promozionali sui nuovi telefoni quali l’N96, Nokia esplica alcuni importanti progetti in ballo per il futuro. L’idea che traspare, soprattutto, è quella di una ricerca sempre più approfondita di nuovi sistemi di interazione tra i dispositivi e la realtà circostante.
Dopo aver cercato per molto tempo di rendere il telefono cellulare una porta su un altro mondo, come già è per il computer (cioè uno strumento che connettendosi ad internet sia in grado di portare l’utente nel cyberspazio dove trovare informazioni, intrattenimento e quant’altro), ora Nokia con le sue nuove idee sembra voler portare il cyberspazio a servizio della realtà di tutti i giorni. Un simile originario tentativo (riuscito) è già stato compiuto con tutta l’operazione Nokia Maps, ma si tratta ora di portare il livello di interazione a livelli nuovi.
L’interazione con il reale parte anzitutto dall’interazione con l’utente: un brevetto depositato presso lo USPTO affida ad esempio alla videocamera frontare la possibilità di guidare il telefono adoperando semplice gestualità. Il movimento delle dita si sostituisce dunque al tocco, il che potrebbe ad esempio rendersi molto utile in complesse situazioni in mobilità (ad esempio in automobile) deresponsabilizzando la dimensione dello schermo e la sua funzionalità touchscreen.
Arriva inoltre notizia di tecnologie come Point&Find che consente di cercare informazioni in rete di oggetti inquadrati con l’obiettivo del cellulare (l’esempio tipico è relativo ad informazioni sulla trama di un film o sui cinema che lo proiettano partendo dall’immagine di una locandina). Oppure LTE, una tipologia completamente diversa di protocollo per la comunicazione radiomobile, un’evoluzione anche del concetto alla base del WiMax. Non a caso l’operatore mobile statunitense Sprint ha deciso che comincerà ad utilizzare il prototipo a partire dalla prossima primavera.
E sempre riguardo la trasmissione del segnale, l’obiettivo finale del produttore finlandese sarebbe la cosiddetta “cognitive radio” (un concetto nato nel 1999 dalla definizione originaria di Joseph Mitola e Gerald Maguire), un sistema grazie al quale il telefono salta da una banda di frequenze all’altra in maniera dinamica così da incrementarne la larghezza quando occorre inviare dati. L’efficienza di sfruttamento dello spettro è pertanto alla base della Cognitive Radio, dal cui teorema di intende partire per migliorare di gran lunga l’attuale sfruttamento della connettività wireless.
Rimanendo nel breve periodo, intanto, continua la promozione dell’N96, l’ultimo microcomputer Nokia travestito da cellulare. In Cina una versione full optional (con sintonizzatore TV, GPS, fotocamera da 5 megapixel, WiFi, HSDPA, 16 Gb di spazio interno e memoria SDHC) modificata con temi e immagini di Bruce Lee fuori e dentro il telefono, sarà venduta per l’equivalente di 1.286 dollari, il 45% in più del prezzo normale.