Nokia è ad oggi leader incontrastato nel mondo della telefonia. Tale affermazione, però, impone continuamente nuovi “ma”. Ad esempio è leader in distribuzione, ma i profitti maggiori li raccoglie Apple; è leader in telefonia, ma arranca sugli smartphone; è leader in quanto a fattura dei prodotti, ma perde fette di mercato. Per questo l’autoanalisi che il gruppo sta compiendo a fine anno è un documento fondamentale per capire come e se il gruppo intenda reagire per imporre la propria forza su di un mercato in progressiva marcata differenziazione.
Nokia si attende per il mercato della telefonia un 2010 in doppia cifra, alzando di almeno 2 punti percentuali le precedenti stime che vedevano i margini di crescita fermi attorno all’8%. Il gruppo si attende inoltre margini operativi tra il 12 ed il 14%, in aumento rispetto all’11.4% del terzo trimestre del 2009, con una fetta di mercato costante del 38%. In calo, però, il prezzo medio di vendita (dal prezzo medio di 72 euro di fine 2008 ai 62 euro odierni): segno inequivocabile di un mercato che per Nokia si è defilato verso il basso profilo, lasciando lo spazio nuovo e remunerativo degli smartphone alla concorrenza.
Ed è su questo piano che Nokia intende intervenire. Due gli obiettivi principali per il 2010. Il primo è uno sviluppo di un numero minore di prodotti, ma di maggior pregio e, probabilmente, maggior caratterizzazione. Il secondo è un investimento importante su Symbian, per portare anche su Nokia tutte le opportunità che la concorrenza ha già saputo sfruttare sulla scia dell’iPhone. Dopo aver fatto proprio Symbian, Nokia non ha dimostrato di saperne sviluppare le caratteristiche in modo efficace. Android ed iPhone hanno nel frattempo fatto passi da gigante, lasciando tanto il SO Nokia quanto quello Microsoft nelle retrovie. Ora che la strada è segnata, però, il recupero è una via obbligata: applicazioni, touchscreen e connettività sono i nuovi dogmi della telefonia del futuro e di quello che sarà il «prossimo livello» di Symbian.
Il 2010 non vedrà nuovi prodotti basati su Maemo: l’N900 rimarrà pertanto al momento un caso unico. Spazio a Symbian, dunque, ed a ulteriori evoluzioni della serie N. Dalla propria parte Nokia ha le qualità dell’offerta Comes with Music (non sempre compresa ed apprezzata appieno) e dei servizi mappali, tutto materiale che l’azienda dovrà saper mettere a frutto con soluzioni software all’altezza. A livello finanziario, nel frattempo, i conti sembra stiano per tornare in ordine dopo l’ultima difficile trimestrale: ulteriori tagli dovrebbero riportare in cassa mezzo miliardo di dollari e nel frattempo il mercato dovrebbe tornare a buone performance stimolando anche i flussi in entrata.
La borsa reagisce freddamente alle nuove notizie: Nokia non sembra aver indicato illuminanti obiettivi di breve periodo (il prossimo “major product milestone” è previsto per il 2011) e non sembra essere pronta ad una risposta immediata alla concorrenza. Le cifre sono comunque concrete ed all’insegna dell’ottimismo. Il team chiede pertanto fiducia, qualcosa a cui la Borsa però solitamente non riesce a dare un valore: il titolo chiude la giornata in terreno negativo.