Giornata particolare per Nokia: la comunicazione della trimestrale è infatti un bollettino di guerra pieno di ferite, ma la borsa sembra essere il diario di bordo di una spedizione vincente. La contraddizione si esprime tutta nell’outlook e nella parziale dismissione del pessimismo che aveva animato gli ultimi mesi. Sembra insomma respirarsi aria nuova, anche se i bilanci non possono che riflettere l’ansia accumulata nel recente passato senza fornire certezza alcuna per il futuro prossimo.
I profitti crollano a 122 milioni di euro (0.03 euro per azione), contro gli 1.22 miliardi del primo trimestre del 2008. Il calcolo è presto fatto: -90%, una sorta di ecatombe dovuta principalmente al crollo delle vendite (9.27 miliardi in tutto, -26.8% rispetto all’anno precedente). I telefonini smerciati sono stati 93.2 milioni in tutto il mondo, in calo del 19% rispetto ad un anno fa e del 18% rispetto al trimestre precedente. Le attese erano ancor peggiori, con gli analisti pronti a scommettere su quota 90 milioni.
Il volo improvviso in borsa sembra motivato da un dato di fatto: gran parte dello scotto dovuto al pessimismo portato dalla crisi è già stato pagato. La borsa ha depresso molto alcuni titoli e Nokia ha pagato la propria parte (peraltro con 1700 licenziamenti già in saldo).
Le azioni Nokia dopo la trimestrale
Le previsioni sono di un 2009 in cui il comparto della telefonia mobile è destinato a sgonfiarsi di circa il 10%, ma gran parte di questo rallentamento dovrebbe essere scontato nella prima metà dell’anno. Dalla seconda metà in poi, invece, gli investitori sono autorizzati ad un timido e discreto ottimismo: il volume d’affari dovrebbe rimanere piatto o addirittura vedere qualche prima nota positiva.
Nella comunicazione relativa alla trimestrale di cassa il CEO Olli-Pekka Kallasvuo si è detto particolarmente soddisfatto per le performance del gruppo nonostante il contesto, con una nota favorevole spesa soprattutto per il Nokia 5800 di recente commercializzazione. La prova del nove arriverà però soltanto con l’appropinquarsi alla fine dell’anno, quando la pressione delle spese natalizie inizierà a farsi forte e quando il mercato degli smartphone avrà meglio maturato le proprie potenzialità ed i propri equilibri.