Se un’azienda della grandezza di Nokia adotta da anni (da ben prima che si parlasse di Web 2.0) il grido di battaglia di “connecting people” c’è da aspettarsi che una certa idea dell’importanza delle reti di persone ce l’abbia impressa nel DNA.
Studiare oggi quei segnali che possono far intuire quali saranno le dinamiche di aggregazione sociale che nei prossimi anni cambieranno il modo con cui le persone comunicano e usufruiscono di servizi e dispositivi per comunicare, è quindi un attività fondamentale per mantenere la leadership commerciale conquistata da Nokia.
Il risultato di queste “buone intenzioni” è una ricerca che Nokia ha effettuato su un campione di 9000 persone tra 16 e 35 anni, utilizzatori evoluti di servizi di comunicazione mobile e tecnologici.
Tra le considerazioni che sono state estrapolate dallo studio, emerge la tendenza degli intervistati a utilizzare servizi sempre più complessi e interattivi e a condividerli (magari arricchendoli con contributi personali) all’interno di un gruppo ristretto di amici.
Secondo lo studio, ben il 25% dei contenuti mobile sarà generato dagli utenti stessi. Un ampio resoconto in italiano dello studio è disponibile sul sito de ilSole24Ore.