Nokia era una volta il simbolo e il punto di riferimento della telefonia mobile. Oggi è solo il residuo di un colosso che non esiste più, soppiantato dalle novità tecnologiche portate da Apple e Google, e che non riesce a risollevarsi da quando l’iPhone ha letteralmente cambiato quel concetto di comunicare in mobilità. Wall Street Journal ha analizzato il momento, identificando il periodo esatto in cui l’azienda finlandese ha letteralmente perso il treno che portava al futuro.
Correva l’anno 2000, Frank Nuovo, ex capo progettista di Nokia, propose a carrier e investitori un dispositivo mobile che andasse oltre il semplice concetto di chiamata e SMS: addio ai pulsanti, solo uno schermo touchscreen accompagnato da un semplice tasto centrale, per un terminale in grado di connettersi a internet per effettuare acquisti, trovare un ristorante e giocare a un titolo di corse. Ricorda qualcosa? Sicuramente sì, per questo Nuovo ammette di aver assistito con tristezza alla presentazione del primo iPhone nel 2007 e di essere sconvolto dal fatto che la gente identifichi il concept del melafonino come unico e innovativo.
Peraltro, si stava pensando addirittura anche ai tablet: alla fine degli anni ’90, era in lavorazione un dispositivo con touchscreen e connessione a internet. Non se ne fece nulla. Perché? Strategie errate, la convinzione che un mercato del genere non sarebbe mai decollato, investimenti sprecati. Negli ultimi dieci anni, Nokia ha speso quattro volte di più rispetto la divisione R&D di Apple ottenendo soltanto la perdita della leadership nel mercato della telefonia mobile e tante sberle da chi, dieci primavere prima, si occupava di altro.
Nel 2007, iPhone cambiò tutto e Nokia sbagliò anche nel modo in cui ha tentato di inseguire la novità. Rivoluzione Symbian da una parte, proporre MeeGo dall’altra: risultato? Due team entrati in competizione per ottenere risorse ma anche un sistema operativo vecchio nel concept che non riusciva e non riesce minimamente a competere con iOS, Android e anche il nuovo entrato Windows Phone, che è poi diventato parte integrante della strategia Nokia per recuperare quota sul mercato. Visti i primi risultati, in molti cominciano a credere però che forse sarebbe stato meglio rizzare antennine verdi.