Un esborso tra i 10 ed i 15 milioni di euro e Nokia ha fatto propria la piccola start-up inglese Dopplr. Trattasi dell’ennesima acquisizione di Nokia, gruppo che prima di ogni altro sembra aver rilanciato la stagione degli acquisti in attesa della ripresa economica. Trattasi in questo caso di una manovra ancora tutta da interpretare, i cui intenti non sono stati resi pubblici dalle parti in causa e che comunque andrà a sposare le qualità del servizio con la mole di utenza di cui gode il produttore finlandese.
Dopplr svolge la propria attività dedicandosi all’incontro tra la rete e l’esperienza del viaggio. L’applicazione (disponibile per iPhone) permette di pianificare spostamenti, incontrare persone, rivivere l’esperienza di viaggio altrui e far leva sulle opinioni della community per organizzare il proprio percorso. «Dopplr ti aiuta a fare di più durante i tuoi viaggi condividendo i tuoi piani di spostamento personali e di lavoro con le persone di cui hai fiducia. Dopplr ti mostra le coincidenze, per esempio, dicendoti se due persone che conosci saranno a Tokio quando ci sarai anche tu». Maggiori sono gli spostamenti, maggiore è l’utilità del servizio.
Dopplr gode di una community tanto piccola quanto forte, legata da comuni esperienze e da forte propensione al viaggio. Per Nokia si tratta quindi di una acquisizione probabilmente votata non solo al raggiungimento di questa piccola nicchia, ma anche all’estensione del servizio ai propri dispositivi conglobando presumibilmente il tutto all’interno dell’offerta OVI (con integrazione ai servizi mappali).
Il gruppo aveva finora raccolto 1.25 milioni in fondi di finanziamento e stava per avviare una seconda tornata di raccolta prima che Nokia firmasse le carte per rilevare l’intera proprietà. Tra i finanziatori del gruppo si annoverano nomi di alto calibro quali Martin Varsavsky (attivo tra gli altri nel progetto FON), Esther Dyson (23andMe), Joichi Ito (Creative Commons), Saul Klein (Index Ventures) e Reid Hoffman (Linkedin).
Il ritorno di Nokia agli investimenti (solo alcuni nomi: Cellity, Acuity, Plum) potrebbe non essere un caso isolato e lo shopping delle start-up potrebbe vedere nei prossimi mesi una forte impennata. Google lo ha dichiarato espressamente: il gruppo prevede di mettere a segno almeno una piccola acquisizione ogni mese, cercando così di massimizzare la crescita e l’innovazione nel minor tempo possibile nutrendosi direttamente dall’energia viva delle start-up. La convinzione è quella per cui la crisi sia ormai alle spalle, o almeno il fondo è già stato toccato. Il rimbalzo potrebbe essere vicino, e solo chi investe lo si potrà sfruttare appieno.