Sinora avevo sentito parlare di morphing solo a livello di effetti digitali, per lo più applicati nel campo della computer grafica e della cinematografia.
L’idea che in un prossimo futuro possano essere resi disponibili device mobili che in qualche modo richiamino i suoi concetti potrebbe sembrare azzardata, ma a quanto pare non è così.
La lettura di un articolo sul sito di Nokia ci fa scoprire che la casa finlandese, in collaborazione con l’Università di Cambridge, ha sviluppato un concept di telefono che si propone per la sua trasformabilità.
Si tratta di un prototipo, che probabilmente rimarrà tale, ma credo sia un ottimo spunto per cercare di intuire i prossimi orizzonti che le nanotecnologie riusciranno a schiudere.
La trasparenza rende accattivante il look del terminale e la flessibilità delle superfici mi pare possa contribuire ad aggiornare l’attuale definizione di usabilità. Superfici che saranno anche autopulenti e più robuste.
La ricarica potrà contare sull’energia solare e le batterie vedranno ridurre ulteriormente le loro dimensioni. Se, come pare, si estenderanno le funzionalità e si ridurranno i costi, l’impatto sull’utenza non potrà che essere positivo.