Le dichiarazioni del CEO Nokia Stephen Elop fotografano alla perfezione, con estremo realismo, l’attuale stato del gruppo: fin qui è andato tutto bene, ma così non può continuare. Quel che Elop chiede e promette è un cambiamento sollecito, veloce, repentino: il mondo cambia e Nokia deve essere in grado di cambiare con esso. Non c’è alternativa.
Letteralmente: «Nel quarto trimestre abbiamo avuto solide performance su tutti e tre i nostri business ed abbiamo generato un buon flusso di moneta. In più la crescita nel mercato dei device mobile continua ad essere incoraggiante. Inoltre Nokia deve affrontare alcune sfide significative per la nostra competitività. In breve, l’industria è cambiata, ed è ora venuto il momento per Nokia di cambiare più rapidamente». Quali siano i progetti ancora non è dato sapersi, ma è questa la prima trimestrale ufficiale per il nuovo CEO (proveniente da Microsoft) e la sua impronta sul gruppo non è ancora stata messa in luce.
Nel mercato degli smartphone Nokia ha visto aumentare la propria distribuzione da 20.8 a 28.3 milioni di device nel giro di un anno, ma in termini assoluti il gruppo vede cadere a precipizio la propria quota di mercato (dal 34 al 31%) rispetto alla clamorosa ascesa dei nuovi concorrenti. I profitti piombano infatti nell’ultimo trimestre nonostante le vendite per l’anno intero risultino in aumento, fotografia estrema del momento grigio di un gruppo che sembra essere stato oltremodo disorientato dall’arrivo dell’iPhone e che con i nuovi device non ha più saputo trovare la strada per uscire dall’impasse.
Il titolo del gruppo paga immediatamente in borsa le cattive notizie provenienti dalla trimestrale e da Stephen Elop ci si attende ora un segno forte della propria guida. Fino ad oggi il suo intervento è stato all’insegna dei “no” inviati al mondo Android ed al mondo Windows Phone 7, ma al tempo stesso le alternative latitano e tanto Symbian quanto MeeGo risultano ad oggi totalmente ai margini del settore. Utenti, sviluppatori ed azionisti invocano una risposta.