I telefoni e gli smartphone di nuova generazione integrano caratteristiche che sempre più li rendono simili, per potenza di calcolo e funzionalità offerte, a dei piccoli computer da tenere nel taschino. Ma Qual è il loro punto debole? Senza alcun dubbio la vulnerabilità ad urti e sollecitazioni meccaniche. Tralasciando alcuni modelli pensati appositamente per l’impiego in ambito estremo, la maggior parte dei dispositivi oggi in commercio può avere vita breve se utilizzato in modo inappropriato o, per esempio, in seguito ad una caduta.
In futuro le cose potrebbero cambiare, grazie ad un nuovo brevetto depositato da Nokia e identificato come Flexible Concept Phone, che consentirà di disporre di telefoni in grado di piegarsi ed essere plasmati a piacimento.
Alla base di questa piccola rivoluzione c’è la tecnologia AMOLED, impiegata nella costruzione dei display. I nuovi pannelli a matrice attiva possono infatti essere curvati per poi riprendere la loro forma originale senza subire danni. Anzi, se sfruttata a dovere in accoppiata con altri sistemi come accelerometri e inchiostri digitali, questa loro peculiarità può addirittura aprire la strada a nuove modalità di interazione.
Per effettuare la ricerca dei bar nelle vicinanze, ad esempio, sarà sufficiente curvare il dispositivo così da fargli assumere la forma di un bicchiere, mentre per conoscere la posizione di un hotel lo si potrà piegare in due metà, imitando quella di un tetto. Non risulta difficile immaginare come, l’unico limite alle applicazioni di una simile tecnologia, sia rappresentato dalla fantasia degli sviluppatori.
Ad un paio di anni dalla presentazione di Morph, primo prototipo realizzato da Nokia in collaborazione con l’università di Cambridge e dopo alcuni tentativi piuttosto infruttuosi dell’azienda cinese Tao Ma, risalenti al 2007, sembra dunque essere giunto il momento per una nuova rivoluzione nel sempre dinamico panorama della telefonia mobile.