Qt Software, la società controllata da Nokia e precedentemente nota come Trolltech, ha presentato la prima technology preview delle librerie Qt su Symbian S60. Nokia aveva acquistato la società, molto nota in ambito open source lo scorso gennaio e il toolkit grafico Qt era il prodotto di punta della ex-Trolltech.
Pur essendo stato reso noto solo adesso, il progetto di porting delle Qt su piattaforma Symbian S60, ampiamente usata dagli smartphone Nokia, era partito già lo scorso aprile. Solo ora, in occasione del Symbian Smartphone show, gli sviluppatori hanno avuto il via libera per pubblicare la notizia e mostrare i primi risultati. Si tratta di una versione che presenta ancora molti problemi e pertanto destinata solo al popolo degli sviluppatori. La versione definitiva dovrebbe arrivare entro la metà del 2009. Come per il resto dei prodotti della famiglia Qt, saranno disponibili due versione: una open source pura rilasciata sotto licenza GPL, e una di natura commerciale (a pagamento) senza vincoli di licenza.
Sono stati messi a disposizione, infatti, sia i sorgenti che i binari precompilati di tutto il necessario per vedere funzionare su Symbian alcuni programmi dimostrativi. L’aspetto notevole riguarda la portabilità di tali programmi. Uno stesso programma, scritto sulle note librerie già alla base di software come Opera e KDE, può essere facilmente fatto girare (previa ricompilazione) su telefonini equipaggiati con sistemi operativi differenti. Si va dai Nokia con Symbian S60 (3.1 e successivi), fino ai terminali con Linux e senza dimenticare Windows Mobile.
L’arrivo delle librerie Qt su piattaforma Symbian rappresenta per Nokia un passaggio quasi ovvio dopo l’acquisizione di Trolltech e dopo la decisione di pubblicare i sorgenti di Symbian, di cui è ormai il gigante finlandese e il padrone unico. Sempre il Symbian Smartphone Show è stato teatro di alcune precisazioni sulla scelta della licenza con cui Symbian verrà rilasciato. La decisione di preferire la Eclipse Public License (EPL) già usata per l’omonimo IDE Java, al posto della più famosa Gnu Public License (GPL) riguarda principalmente il carattere “virale” di quest’ultima (se usi codice GPL all’interno di un progetto, anche questo diventa GPL). David Rivas, vice presidente del settore Software S60 di Nokia, ha infatti sottolineato che rispetto alla licenza Gnu, la EPL permette «di avere software open source e di usarlo in combinazione con software proprietario», una possibilità offerta anche dalla permissiva licenza Apache, scelta da Google per Android. La EPL, però, è anche scritta con l’ottica di tutelare gli interessi diretti dei vari contributori grazie a una clausola che sancisce la possibilità di utilizzo commerciale a patto che non si danneggino quanti abbiano contribuito al codice in questione.
Le recenti mosse di Nokia, insieme ai primi successi di Android, impongono al mercato della telefonia mobile una decisa deriva open source che porterà i sistemi a codice aperto ad un utilizzo di massa. Un obiettivo inseguito per molto tempo anche sui computer desktop ma che ad oggi risulta ancora lontano.