La politica dell’outsourcing porta buone notizie in casa Nokia: il gruppo ha infatti deciso di esternalizzare parte del proprio processo produttivo, con conseguenti vantaggi a livello di impiego e di gestione, e la decisione è stata oltremodo promossa in borsa con un guadagno istantaneo di oltre 4 punti percentuali.
Nokia rinuncia alla produzione di chip propri affidando l’onere alla franco-italiana STMicroelectronics, la quale si configura come la parte più avvantaggiata per l’accordo concluso. Volano le azioni anche di quest’ultima, quindi, con 200 dipendenti dell’azienda norvegese pronti al trasferimento dal nord al sud europa.
L’annuncio ufficiale formalizzato da STMicroelectronics specifica che l’accordo verte sulla produzione di chip destinati soprattutto alla tecnologia 3G. Secondo le dichiarazioni raccolte da Reuters, «è una decisione pragmatica a fronte di un ambiente tecnologico che è sempre più complesso […] Questo libera risorse per ricerca e sviluppo in altre aree come Internet, i servizi, l’interfaccia»: parola di Niklas Savander, responsabile della piattaforma tecnologica di Nokia. Karri Rinta, analista di Handelsbanken, spiega invece che «è un buon segno, significa che la società cerca costantemente nuove opportunità per migliorare l’efficienza».
I risultati dell’accordo odierno dovrebbero riflettersi sul mercato solo nel 2010, quando il chip concordato vedrà la luce nei primi dispositivi della casa norvegese. Particolarmente importante una delle note riprese ancora da Reuters nel proprio lancio di agenzia sulla notizia: «Nokia, con il 20% del fatturato nella prima metà del 2007, è il primo cliente di STMicro», il che rappresenta un importante risultato per la presenza europea nel crescente mondo della telefonia e della comunicazione in mobilità.