Le azioni Nokia sono considerate carta straccia tanto da Fitch quanto da Standard & Poors; le quote di mercato del gruppo precipitano; la scossa Windows Phone tarda ad arrivare; nuovi dati sulle vendite indicano un andamento ancora claudicante. La situazione, stando a quanto riferito da parte degli azionisti, sarebbe drammatica e, sebbene non tutto sia perduto, il tempo non gioca più in alcun modo a favore del CEO Stephen Elop.
Nokia potrebbe così giocarsi presto la sua ultima carta, cercando al di fuori del solo mondo smartphone quel successo che con i Lumia non è stato ancora conseguito. L’obiettivo si sposta così parzialmente (e secondo alcuni anche pericolosamente) verso non meglio precisati obiettivi paralleli, vere e proprie novità per la storia dell’azienda.
Per ora il gruppo li chiama “ibridi” e non va oltre. Nokia lascia semplicemente intendere di avere in progetto nuovi device che, pur facendo leva sulle componenti dei propri smartphone, vadano a cercare altrove le proprie possibilità di vendita. “Ibrido” può significare tutto o nulla: dai tablet che si integrano con lo smartphone fino ad occhiali simil-“Project Glass“, qualunque categoria può rientrare nei progetti del gruppo europeo. Dietro agli ibridi, però, potrebbe celarsi anche un senso di smarrimento dovuto al fatto che il gruppo ha puntato tutto sui Lumia ed ora sta aspettando dal mercato quel segno di svolta che sarebbe fondamentale per il rilancio dell’azienda.
Ma il segno non arriva. Secondo quanto trapelato dagli ultimi incontri del CEO con gli azionisti, i Lumia non starebbero vendendo bene in almeno 13 paesi su 15 (si salvano Finlandia e Stati Uniti, e quest’ultima è forse la notizia più positiva) e l’arrivo di nuovo device come il Galaxy S III o il prossimo iPhone 5 non possono che ridurre ulteriormente il credito di cui un Lumia 900 può godere. Elop avrebbe ribadito la difficoltà del passaggio alla nuova piattaforma ed avrebbe ammesso al tempo stesso la necessità di rispondere urgentemente alle difficoltà congiunturali. Una assunzione di responsabilità chiara, insomma, ma al tempo stesso una richiesta di fiducia.
La sensazione è quella per cui il primo ambito in cui Nokia potrebbe andare a scommettere è quello dei tablet, ove il traino Windows 8 potrebbe essere sì un elemento di svolta. Facendo tesoro dei fallimenti registrati da RIM ed altri gruppi in un mercato ove solo Amazon ed Apple hanno dimostrato di saper vendere bene, Nokia potrebbe riuscire ad incanalarsi in un nuovo settore aprendosi nuove possibilità. Il progetto è però tanto vociferato quanto segreto, dunque ingiudicabile.
Dietro gli ibridi si nascondono speranze e paure, ma l’indicazione è stata data in pasto al mercato per guadagnare tempo ulteriore. Sulla scia delle ultime notizie, nel frattempo, le azioni Nokia sono piombate a 3.30 dollari nel mercato after-hour con una nuova ulteriore caduta del 6.78%. Nel 2010 le azioni erano arrivate a sfiorare i 16 dollari, ma la caduta è stata repentina: nel giro di 2 anni gli azionisti più sfortunati hanno visto il proprio portafoglio sgonfiarsi dell’80% del valore e Stephen Elop, anche se le colpe non sono certo tutte sue, dovrà presto o tardi rispondere di quanto sta accadendo. Perché nascondersi dietro un ibrido potrebbe non bastare.
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