Nokia, tira brutta aria anche nel mobile

Tira brutta aria nel mondo della telefonia mobile. Il leader di mercato Nokia ha comunicato risultati in ribasso per il 2008 e possibili gravi ripercussioni della crisi sul 2009. Cade il valore delle azioni e si preannunciano nuovi tagli a bilancio
Nokia, tira brutta aria anche nel mobile
Tira brutta aria nel mondo della telefonia mobile. Il leader di mercato Nokia ha comunicato risultati in ribasso per il 2008 e possibili gravi ripercussioni della crisi sul 2009. Cade il valore delle azioni e si preannunciano nuovi tagli a bilancio

Ora che l’Eurozona è tecnicamente in recessione, anche Nokia alza bandiera bianca e cancella ogni possibile margine ottimistico: il 2009 sarà all’insegna di un mercato che va sgonfiandosi ed occorre tagliare gli outlook fin da ore onde evitare di regalare speranze impossibili da ricercare.

Il 2008 si chiuderà già in ribasso rispetto alle stime di inizio anno: 1.24 miliardi di telefoni venduti contro gli 1.26 previsti. Ma questa piccola sbavatura è solo una anticipazione di quel che sta arrivando: per il 2009 gli analisti prevedono infatti una caduta delle vendite che oscillerà tra il 4% ed il 27%: dipende dal mercato, dipende dalla congiuntura, dipende dai modelli in preparazione. Nessun possibile recuperò, però: si tratterà di combattere la concorrenza alla ricerca del mercato “meno peggio”.

Nokia, leader del mercato ormai da anni, si trova a fare i conti con un’utenza sempre più attratta dagli smartphone, segmento nel quale il gruppo ad oggi non ha ancora saputo esprimere il meglio di sé. Dopo l’N95 nessun modello ha più solleticato la fantasia dei clienti e l’iPhone ha spiattellato il mercato aprendo spiragli anche per Android e per le speranze Windows Mobile.

La reazione del gruppo, mentre nuovi modelli sono in preparazione, partirà da un riassetto dei costi con taglio di consulenze ed altri interventi interni. Limitare i costi significa affrontare la crisi con minori problemi, ma il taglio delle previsioni è destinato ad impattare fin da subito su un pacchetto azionario già compromesso e sceso del 62% da inizio anno ad oggi.

Trattasi soltanto dell’ultima presa di posizione di una serie ormai lunga. Tutti i più grandi gruppi dell’Information Technology hanno già preannunciato tagli e nuove strategie per affrontare una crisi sempre più manifesta, mentre la borsa vive di alti e bassi dettati da un pessimismo tangibile macchiato di occasionali ventate di ottimismo. Ora si sa che la recessione colpirà anche una gallina dalle uova d’oro come il mercato della telefonia mobile, ove l’aumentare delle funzioni nei dispositivi aveva portato a spese medie sempre più ingenti per accedere a telefoni sempre più capaci.

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