Bilanci, licenziamenti e novità: Stephen Elop, nuovo CEO dell’azienda annunciato nelle scorse settimane, si presenta in Nokia con le idee chiare e con la piena volontà di indicare la via che l’azienda andrà a percorrere a partire dai prossimi mesi. Con importanti effetti immediati sul gruppo.
Le comunicazioni prendono il via dai bilanci. La trimestrale di cassa, infatti, supera di gran lunga le attese degli analisti indicando profitti per 529 milioni di euro contro i 300 circa ipotizzati alla vigilia. Il volume d’affari del gruppo si aggira sui 10.3 miliardi di dollari, in linea con le attese ed in aumento rispetto ai 9.8 milioni dell’anno precedente (+5%), ma la crescita dei profitti appare per molti versi legata all’aumento della spesa media per device (invertendo la rotta dopo un lungo periodo di calo costante). Ciò sta a significare che anche per Nokia è giunto il momento del successo per i device di fascia superiore, sui quali i margini sono maggiori e dove si concentrano peraltro la maggior parte delle scommesse future del settore.
Ciò nonostante il gruppo vede cadere la propria penetrazione sul mercato dal 34% del 2009 al 30% odierno, perdendo ormai costantemente un punto percentuale ogni trimestre: è questa la conseguenza della nuova ondata degli smartphone, mercato in cui Nokia non ha ancora saputo dir la propria ma su cui sta ora investendo forti risorse. L’N8, l’ultimo pargolo di casa Nokia, è ad oggi il massimo esponente dell’eccellenza produttiva di un gruppo che vede ormai da tempo nel software il proprio tallone d’Achille.
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Le buone notizie relative ai bilanci non possono però far perdere d’occhio la situazione: Nokia ha comunicato l’intenzione di procedere con 1800 licenziamenti per snellire la forza lavoro disponibile e tagliare ulteriormente i costi del gruppo. La scelta dei comparti presso cui operare i tagli potrebbe dipendere in larga misura dalla più importante delle novità annunciate: Nokia ha deciso di puntare tutto sul framework Qt per lo sviluppo delle applicazioni, la cui compatibilità sarà piena sia con Symbian che con MeeGo (il cui primo device giungerà nel 2011, e qualcuno già ipotizza possa essere battezzato come “N9”). Qt, peraltro, supporterà HTML5.
La prima conseguenza, spiega Nokia, è che d’ora in poi non si farà più riferimento a Symbian 3 o Symbian 4, ma semplicemente a Symbian: il sistema operativo sarà costantemente migliorato ma gli sviluppatori non dovranno preoccuparsi della cosa poichè le applicazioni saranno sviluppate soltanto per Qt nella consapevolezza del fatto che non vi saranno cambiamenti in grado di fermarne o danneggiarne il funzionamento.
Per l’utenza il tutto significa la possibilità di acquistare un device senza badare al sistema operativo installato poiché lo stesso sarà comunque aggiornabile nel tempo e senza ricadute specifiche sulle applicazioni.