Nokia, trimestrale a tinte fosche

La trimestrale Nokia non consegna risultati particolarmente positivi. Il CEO Kallasvuo guarda però il bicchiere mezzo pieno: si sono limitati i danni, si sono mantenuti i margini ed ora si può guardare ad un futuro fatto di convergenza ed integrazione
Nokia, trimestrale a tinte fosche
La trimestrale Nokia non consegna risultati particolarmente positivi. Il CEO Kallasvuo guarda però il bicchiere mezzo pieno: si sono limitati i danni, si sono mantenuti i margini ed ora si può guardare ad un futuro fatto di convergenza ed integrazione

Nokia sta passando una giornata difficile in borsa. Il motivo è nei numeri diramati contestualmente alla nuova trimestrale di cassa, con un secondo trimestre dell’anno in ribasso ed un outlook privo di spunti ottimistici. L’andamento Nokia non fa che riflettere il percorso dell’intero settore, messo alle strette dalla crisi economica da una parte e dall’emergere degli smartphone dall’altra: Nokia è arrivata in ritardo all’appuntamento e ne sta pagando pegno con introiti in calo del 25% rispetto ad un anno fa. Per Sony Ericsson è andata ancor peggio, con una caduta che ha superato il 40%.

Nokia ha venduto 268 milioni di dispositivi, in calo del 12% rispetto ad un anno prima accumulando vendite per 9.91 miliardi di euro. Il profitto netto crolla da 1.1 miliardi dello scorso anno ai 380 milioni odierni, un capitombolo pari al 66% che porta le azioni ad un contraccolpo del 7.5% circa. Cade anche il prezzo medio di acquisto dei telefoni, passando da 65 a 62 euro per unità: trattasi di un percorso in discesa che riflette la scarsità d’offerta del gruppo nei dispositivi di alto profilo, ove iPhone e similari stanno mettendo alle corde il gruppo finlandese. Nulla di differente, però, rispetto a quel che sta succedendo all’intero comparto: il 2009 si chiuderà secondo le stime Nokia con un 10% in meno di telefonini messi in circolazione.

Olli-Pekka Kallasvuo, CEO Nokia, spreme i numeri e ne ricava una interpretazione ispirata all’ottimismo: «Nokia segna solide performance in quello che è stato un altro difficile trimestre. Abbiamo accresciuto la nostra fetta di mercato ad uno stimato 38% e la fetta nel settore degli smartphone al 41% […]. La competizione rimane forte, ma la domanda nell’intero comparto dei device mobili sembra aver toccato il fondo». L’attenzione alle spese ed al mantenimento dei margini è quel che consiglia un bilanciamento tra risultati immediati ed investimenti di lungo periodo, ed a questo punto il CEO propone una interessante allusione: «I dispositivi mobile, i PC, internet e i media stanno convergendo per formare una nuova industria. I consumatori hanno una crescente attesa per device progettati come soluzioni integrali».

Nokia ha in ballo un progetto «rivoluzionario», ancora segreto, con Intel. Si prospetta l’arrivo di soluzioni per il computing, al di fuori della sola telefonia, per nuovi device in grado di inglobare servizi configuranti concept nuovi ed esperienze nuove. Il futuro è nella convergenza ed il mobile sarà il primo settore a rimanerne travolto. Guardare al futuro aiuta a dimenticare il passato ed a digerire la trimestrale del presente.

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