«Le entrate nette di Nokia ammontano a 9.8 milioni di euro, in calo del 20% rispetto all’anno precedente e dell’1% rispetto al trimestre precedente»: il dato è sufficiente per riassumere l’intera comunicazione trimestrale del gruppo, le cui azioni volgono pertanto al ribasso (-5.8% a metà seduta) sulla scia di un risultato per certi versi non atteso.
Il trimestre, soprattutto, indica un passivo netto di 426 milioni, sul quale avrebbero pesato i costi di avviamente legati a Nokia Siemens Networks (908 milioni), al cospetto di un utile da 1.47 miliardi ottenuto un anno prima. Scende dello 0.1% il margine operativo, scende il volume dei device immessi sul mercato (108.5 milioni, in calo dell’8%). Stabile, però, la quota di mercato: 38%. Ed una nota positiva chiude lo stillicidio dettato dall’elenco dei numeri del passato: per il prossimo trimestre il gruppo conta di tornare immediatamente in positivo.
Per molti versi la trimestrale Nokia sembra seguire il canovaccio dettato dal trimestre Intel: il peggio è passato, ma la ripresa è vicina. Le previsioni di calo del 10% per l’intero comparto, infatti, potrebbero fermarsi a -7% ed il gruppo potrebbe giovarsi per tanto della propria posizione di leader per costruire le basi della prossima ripartenza.
Ripartenza, però, strettamente legata ai prodotti a disposizione. L’ultima sfornata ha visto nomi quali l’N97, l’N97 Mini, l’X6 e l’N900, tutti di alto profilo ma nessuno capace di sfidare a duello l’ingombrante presenza dell’iPhone. Nokia ha inoltre immesso sul mercato il proprio primo netbook (Nokia Booklet 3G), ma non sarà in questo comparto che il gruppo riuscirà a dare una svolta definitiva alle difficoltà che hanno contraddistinto gli ultimi bilanci trimestrali.
Appare molto significativo il modo in cui Nokia ha perso mercato nelle diverse aree geografiche. L’emorragia più importante, infatti, è stata vissuta nell’ultimo anno proprio negli Stati Uniti, ove l’iPhone ha maggiormente colpito l’immaginario collettivo e dove l’azienda non poteva vantare una posizione di forza garantita invece in altri mercati. Nell’America del Nord Nokia sconta una caduta del 31% (-3% nell’ultimo trimestre), percentuale di enorme rilievo rispetto al -8.8% dell’area africana e mediorientale o del -1.1% dell’area europea. Ed è proprio dall’Europa che il gruppo riparte: +16.3% nell’ultimo trimestre.
Positivo il risultato proveniente dalla controllata Navteq: le entrate nette raggiungono quota 166 milioni, +6% rispetto ai 156 dell’anno precedente. -28%, invece, va registrato nel contesto della joint ventures Nokia Siemens Networks: le entrate si fermano a 778 milioni, decisamente al di sotto del miliardo di un anno prima.