Nokia ha stanziato 8,1 miliardi di dollari per acquistare la Navteq e l’Unione Europea di certo non rimane a guardare. L’acquisto infatti potrebbe oltremodo turbare, secondo l’Unione, l’assetto e le caratteristiche del mercato dei servizi relativi alle mappe.
Nokia ha intenzione (e già l’ha parzialmente fatto) di mettere in piedi una serie di cellulari che siano in tutto e per tutto in grado di rivaleggiare con i navigatori satellitari e allora l’acquisto di una delle più importanti società che generano, gestiscono, aggiornano e forniscono mappe è stato fondamentale. D’altra parte il produttore di telefoni cellulari finlandese ha anche sempre dichiarato che Navteq non avrebbe smesso i suoi business e avrebbe comunque continuato a collaborare con altre compagnie (Garmin, Google e Yahoo tra le altre).
Quello che Nokia vuole, dunque, non è l’esclusiva ma l’occhio di riguardo e soprattutto l’accesso all’esperienza, la competenza e i servizi più strategici di Navteq. Eppure l’Unione Europea non sembra persuasa e quindi ha deciso di far partire un’indagine che darà i suoi esiti finali solo l’8 agosto. Il nocciolo dell’indagine è nel fatto se un simile accordo farà aumentare o meno i costi delle mappe per le altre compagnie o se addirittura ne limiterà l’accesso .
Sia Nokia che Navteq hanno avuto comunque parole di completa fiducia sull’esito e hanno confermato la loro soddisfazione sull’acquisizione. Anche perchè non sono i soli sotto indagine: anche l’acquisto fatto da Tom Tom di TeleAtlas (altro fornitore di mappe) è al momento sotto la lente dell’UE. Se infatti i verdetti dovessero essere positivi l’Europa avrebbe i due più grandi player nel settore della navigazione.