Google ha sì tentato di far propri i brevetti del gruppo Nortel, partecipando all’asta per aggiudicarsi le 6000 unità disponibili, ma un’analisi postuma sembra evidenziare come il gruppo stesso abbia partecipato in modo del tutto originale alla gara, tentando probabilmente di far trapelare qualche criptico messaggio dalla competizione.
Non solo non credeva nelle proprie possibilità, ma Google ha altresì voluto rendere evidente tale situazione. Secondo quanto trapelato, infatti, Google non ha avanzato puntate casuali, ma ha invece fatto parlare i numeri. La prima puntata, infatti, è stata di 1,902,160,540 dollari e la seconda di 2,614,972,128. E se già ad una prima occhiata non appaiano numeri casuali, basta grattare sotto la superficie per ricavarne il significato.
1,902,160,540 è una somma che ricalca la Costante di Brun, mentre 2,614,972,128 è una cifra che segue l’impronta della Costante di Meissel-Mertens. Secondo quanto trapelato, inoltre, vi sarebbe stata una terza offerta da 3.14159 miliardi di dollari, ossia un ennesimo numero simbolico ispirato in questo caso al Pi Greco.
Alla fin fine ha avuto la meglio l’offerta da 4.5 miliardi di dollari proveniente da una cordata di aziende quali Apple, Microsoft, RIM, Sony, EMC ed Ericsson. Difficile capire quale fosse il messaggio cercato da Google con le proprie puntate: un guanto della sfida, forse, oppure la consapevolezza di combattere una sfida impossibile.