Fin dal 1995, in Norvegia le stazioni radio trasmettono il proprio segnale sia in analogico che in digitale attraverso la tecnologia DAB (Digital Audio Broadcasting). A partire da oggi, la vecchia modalità viene abbandonata: lo switch off ha inizio nella località di Bodø, nell’estremo nord del paese, per andare via via completandosi entro la fine dell’anno. Quello nordeuropeo è il primo paese al mondo a praticare una scelta di questo tipo. Le ragioni sono prettamente economiche.
Stando a quanto afferma il Ministro della Cultura, l’esborso economico legato al mantenimento delle infrastrutture necessarie per la trasmissione del segnale analogico è diventato irragionevole e non più sostenibile. Questo soprattutto a causa di due fattori: una morfologia particolare del territorio, caratterizzato dalla presenza di montagne che si traduce nella necessità di installare numerose antenne e ripetitori, oltre che una distribuzione frastagliata della popolazione che rende particolarmente costoso raggiungere tutti i cinque milioni di residenti.
Puntare esclusivamente sul sistema DAB abbatterà le uscite dalle casse pubbliche in maniera consistente, riducendole ad un ottavo di quelle attuali. A questo si aggiungeranno vantaggi in termini di qualità dell’audio trasmesso e una più vasta scelta di canali: 20 a livello nazionale, contro i 5 attualmente presenti sulle frequenze FM. Va precisato che le emittenti locali potranno continuare a trasmettere in analogico, se lo desidereranno.
La scelta si scontra con il volere dei norvegesi: solo il 17% è d’accordo e il 66% si schiera apertamente contro la decisione. Sono emerse preoccupazioni per quanto riguarda l’efficacia nella comunicazione delle informazioni in situazioni di emergenza e in merito al fatto che non tutti sono ancora dotati delle apparecchiature necessarie per la ricezione del segnale digitale. Al momento solo un cittadino su tre ne è in possesso. Gli adattatori sono in vendita con prezzi a partire da circa 110-115 dollari. Questa la posizione di Sverre Holm, docente specializzato in signal processing all’Università di Oslo.
La Norvegia è un paese particolarmente complesso per essere preso come piattaforma di test. Ad esempio, abbiamo tasse molto alte sulle automobili e di conseguenza circolano molti veicoli vecchi. Pagare per le trasmissioni radio non è nel DNA delle persone. Per questo stanno opponendo resistenza.
Altri paesi osserveranno l’evoluzione della situazione norvegese per capire se fare altrettanto. In particolare il Regno Unito e la Germania, che in passato hanno già discusso di proposte simili.