Cinque anni fa il gruppo di Mountain View si è posto un obiettivo alquanto ambizioso: creare una famiglia di font capace di comprendere 800 linguaggi e i 110.000 caratteri che si trovano negli standard Unicode. Il progetto si concretizza oggi con la presentazione di un font open source (con licenza Open Font License), liberamente scaricabile e utilizzabile da tutti senza limitazioni: ecco Noto.
Per capire da dove arriva il nome è necessario fare una piccola premessa: in gergo, i riquadri (come questo “⯐”) che vengono mostrati da un computer o da un dispositivo quando si cerca di visualizzare un testo scritto con un carattere non disponibile, si chiamano “tofu”. Per Google, Noto nasce dal concetto di “no more tofu” e il suo sviluppo è stato condotto in collaborazione con Monotype, Adobe e un network di volontari. Il download può essere effettuato fin da subito direttamente dalle pagine del sito ufficiale: l’intero pacchetto pesa 472,6 MB.
Quando è un computer ad effettuare il rendering di un testo, a volte i caratteri sono mostrati come “tofu”: piccoli riquadri indicano che il vostro dispositivo non ha un font adeguati per visualizzare le lettere.
Designer e linguisti di tutto il mondo sono stati impegnati per anni, arrivando al compimento del progetto. Di seguito un filmato utile per capire quali sono state le ragioni che hanno spinto Google a mettere in campo l’iniziativa.
Google ha sviluppato una nuova famiglia di font chiamata Noto, che intende supportare tutti i linguaggi con un aspetto armonioso. Noto è la risposta di Google al “tofu”. Il nome vuol trasmettere l’idea che l’obiettivo è quello di non vedere “no more tofu”. Noto ha più stili, corpo carattere ed è disponibile gratuitamente per tutti.