Un nuovo brutto colpo a Microsoft arriva da un giudice dell’Arizona che ha intravisto nelle pratiche Microsoft la violazione del copyright su una tecnologia basata sugli halftones (metodo per visualizzare a schermo immagini da stamparsi poi senza distorsione). La tecnologia è usata da Microsoft in prodotti quali Office, Excel, Word e PhotoDraw, e tutto ciò potrebbe portare a pesanti risarcimenti multimilionari.
Detentrice dei brevetti interessati (il giudice William Browning avrebbe riscontrato ben quattro violazioni) è la Research Corporation Technologies di Tucson (Arizona). Da Microsoft il tutto viene respinto con grande decisione, sostenendo come nulla vada imputato in quanto la tecnologia sarebbe interamente stata progettata da ingegneri interni all’azienda di Redmond e nulla sarebbe stato copiato dai prodotti RCT.
La vicenda riporta in auge il dibattito sul brevetto e sulla sua reale efficacia in un mondo economico in veloce sviluppo. La comunità Open Source, capostipite della battaglia ai brevetti in ambito software, intravvede in essi più un impedimento che un modo per promuovere lo sviluppo e gli sviluppatori. Non poche teorie economiche confermerebbero tale punto di vista, ma nel frattempo i piccoli (notoriamente soffocati da brevetti troppo vincolanti) si prendono le loro rivincite
È ancora vivo in Microsoft lo schiaffo ricevuto poche settimane or sono da Eolas, a cui sono infine stati riconosciuti 512 milioni di dollari di risarcimento, e già questa nuova vicenda rischia di riportare l’azienda di Bill Gates ad una sentenza definitiva negativa. Scontato il ricorso in appello dove, ammonisce il portavoce Microsoft Jim Desler, l’azienda tornerà a «sostenere che il brevetto non è valido».