Nel lontano 1981 la Sega iniziò a sondare le acque per il lancio di una console da giochi tutta fatta in casa, il Sega Game 1000, sviluppata attorno al potente processore NEC 780C (un clone del più noto Zilog Z80) a 3.5 MHz. La console, sospinta anche da 16kbit di memoria RAM, 16 kbit di memoria video, da un processore video Texas Instruments TMS9928A e uno audio Texas Instruments SN76489, fu finalmente lanciata sul mercato giapponese il 15 luglio 1983 (lo stesso giorno del rivale Nintendo Famicom!).
Dopo qualche anno di modesti successi nel 1985 Sega decise di espandersi anche in Australia, Europa e Sudafrica. Il concetto di una macchina da giochi a cartuccie era di grande interesse industriale e date le buone possibilità di guadagni con la vendita di giochi iniziarono a spuntare molti cloni, come l’Othello Multivision della Tsukada Original e il Telegames Personal Arcade (che poteva far girare sia i giochi Colecovision che quelli SG-1000).
In parallelo alla realizzazione dei piani di esportazione dei propri prodotti hardware, Sega continuò nei propri laboratori lo sviluppo della sua console e nel luglio 1984 realizzò una versione migliorata chiamata SG-1000 II. E dopo un anno, nell’ottobre 1985, arrivò anche il SG-1000 III, meglio noto sul mercato come Mark III, cioè quello che divenne poi il Sega Master System.
Ma l’interesse del pubblico per macchine tuttofare convinse Sega a seguire in parallelo un secondo progetto. Oltre alla console da giochi SG-1000 (e sue evoluzioni verso il Sega Master System), la società giapponese volle sfruttare la stessa architettura hardware per lanciare nel 1983 anche l’SC 3000, un computerino che era in grado di far girare i giochi SG-1000 ma anche altre applicazioni scritte in codice macchina o BASIC. Nonostante il costo decisamente superiore dell’SC 3000 (29.800 yen) rispetto all’SG-1000 (15.000 yen), l’elaboratore elettronico made in Sega ebbe un successo maggiore e fu venduto come un vero e proprio personal computer in grado di svolgere mille compiti (inclusa la sintesi vocale!).
A distanza di oltre 25 anni i fan di questa piattaforma sono ancora sfegatati. Fra di loro vale la pena citare i SC 3000 Survivors, un gruppo di quattro ragazzi (due italiani e due neozelandesi) che in un anno hanno tirato su un invidiabile archivio delle proprie memorie dell’SC 3000 fatto di software, foto, emulatori, tool di programmazione e utility di conversioni varie. Oltre a metter su una ottima memoria storica di quel computer Sega, i quattro fan hanno introdotto pochi giorni fa una novità per festeggiare assieme al pubblico il primo compleanno dell’archivio: la sezione arcade online che grazie ad un emulatore SC 3000 basato su Java consente oggi a tutti di divertirsi online con i vecchi giochi di questa piattaforma Sega. Fra di essi si ricordano con piacere il semplicissimo Monaco GP, il coinvolgente Congo Bongo, il futuristico Sega Galaga e molti altri grandi successi del passato.
Una iniziativa lodevole per far tornare un pò in vita oltre ai ricordi anche il vecchio e sempre affascinante Sega SC 3000.