In un momento particolare come quello che stiamo vivendo a causa della pandemia da Covid 19, l’uso delle mascherine è purtroppo indispensabile per ridurre al minimo i rischi di un eventuale contagio. Uno studio internazionale coordinato dall’Università di Padova ha recentemente dimostrato come l’uso corretto delle giuste mascherine porti a un rischio contagio “praticamente trascurabile”. Certo, se si potessero indossare almeno una delle nuove e performanti super tecnologiche mascherine come quelle di cui vi parliamo in questo articolo, sarebbe meglio.
Il killer del Covid-19 (e non solo)
Una mascherina in grado di bloccare al 100% tutti i virus, compreso il Covid-19 e la sua variante Omicron? Per molti sarebbe un sogno. Eppure esiste, ed è preordinabile a questo indirizzo per chi fosse interessato e ha la possibilità (e voglia) di spendere circa 300€. E’ prodotta in in Francia dalla startup Airxom e, assicurano i suoi inventori, distrugge il coronavirus con il semplice contatto, sfruttando l’emissione di raggi UV su un catalizzatore che amplifica l’azione delle particelle di argento e rame contenute nei diversi supporti filtranti.
In pratica, il primo filtro attivo, dalle esclusive proprietà biocide, neutralizza il 99,9% di virus e batteri; il secondo, fotocalitico, distrugge le particelle residue senza accumularle. Questa combinazione garantisce l’autodecontaminazione della maschera e riduce il rischio di intasamento. La mascherina, ovviamente riutilizzabile, è capace di bloccare virus, batteri, e perfino le piccole particelle prodotte dall’inquinamento atmosferico.
La mascherina smart
C’è poi FaceBit, la prima mascherina smart al mondo. E’ stata realizzata nei laboratori della Northwest University dell’Illinois e funziona grazie a dei chip interni che consentono di monitorare le “prestazioni” del cuore, lo stress e la pressione sanguigna di chi la indossa. Inoltre, tramite appositi sensori, è in grado di controllare i micro-movimenti del volto per tenere sotto controllo una serie di diversi valori clinici.
Curioso il modo in cui questa mascherina ricarica la batteria che le serve per essere portata in giro: la pila, infatti, si alimenta attraverso l’energia dal sole, ma anche il respiro e i movimenti del corpo di chi la indossa, per una durata a piena carica in media di una decina di giorni. Per operare al meglio, però, FaceBit necessita di un’apposita applicazione e deve pertanto essere connessa a un dispositivo via Bluetooth. Ma chissà quante altre mascherine curiose o comunque particolari avremo modo di vedere in futuro, sperando però di non doverne più avere bisogno.