I cittadini europei avranno presto la possibilità di utilizzare i loro abbonamenti online a libri, film, eventi sportivi, videogiochi o servizi musicali quando viaggiano all’interno dell’UE. Si tratta del primo accordo connesso all’ammodernamento della normativa sul diritto d’autore dell’UE proposto dalla Commissione nella strategia per il mercato unico digitale. Questo significa, ad esempio, che cadranno le barriere dello streaming: da Sky a Netflix, si potranno “portare in valigia” quando si viaggerà per il vecchio continente.
Dopo l’accordo sul roaming arriva quello sulla portabilità dei contenuti online. Una questione vecchia e mai risolta, legata al blocco geografico delle piattaforme per questioni di copyright. Tuttavia, è noto, anche da un’indagine realizzata nel 2015, che un europeo su tre vuole la portabilità transfrontaliera, giovani specialmente. La metà delle persone di età compresa tra i 15 e i 39 anni ritiene cruciali l’accesso al servizio cui è abbonata quando si sposta in Europa. Figurarsi da oggi in avanti considerando l’exploit di Netflix.
Cosa dicono le norme
In base all’accordo – che in realtà è una proposta di regolamento (pdf) – raggiunto oggi tra i negoziatori del Parlamento europeo, gli Stati membri e la Commissione, il testo concordato deve ora essere formalmente confermato dal Consiglio e dal Parlamento europeo. Una volta adottato, il regolamento sarà applicabile in tutti gli Stati membri dell’UE entro l’inizio del 2018 poiché il regolamento concede ai fornitori e ai titolari dei diritti un periodo di 9 mesi per prepararsi all’applicazione delle nuove norme. Richiede che i servizi di contenuti online (i più diversi: piattaforme di video on demand come Netflix, HBO Go, Amazon Prime, Mubi, Chili TV, i servizi di TV online come Viaplay di Viasat, Now TV di Sky, Voyo, i servizi di streaming musicale come Spotify, Deezer o Google Music, i negozi online di giochi) verifichino il paese di residenza dell’abbonato tramite strumenti quali i dati di pagamento, l’esistenza di un contratto Internet o l’indirizzo IP. Tutti i fornitori che offrono servizi di contenuti online a pagamento saranno tenuti a rispettare le nuove norme. Per i servizi gratuiti (come i servizi online delle televisioni pubbliche o delle radio), i fornitori avranno facoltà di decidere se offrire la portabilità ai propri abbonati oppure no.