Sono ormai anni che siamo abituati a navigare sotto le finestrelle di Microsoft. Internet Explorer, stando alle ultime statistiche diffuse da Statmarket, copre l’87 percento del mercato mondiale. A Netscape rimane il restante 12 percento mentre Opera deve condividere l’1 percento con gli altri browser minori.
Buone notizie ci aspettano. Mai come in questo periodo il mercato dei browser sembra vivo ed attivo. Nel momento di pausa che Explorer ha concesso ai concorrenti (la versione 5.5 risale al Luglio 2000 mentre la 5.0 addirittura al marzo 1999) sono cresciute molte interessanti proposte alternative. Di Opera abbiamo già parlato in un recente Focus mentre alla brutta versione 6 di Netscape è stato dedicato un più approfondito editoriale. Ma i due citati sono browser “standard”, browser che si basano ancora, per dirla tutta, sulle funzioni proprie del glorioso Mosaic, padre ancora riconosciuto di tutti i navigatori. Altri piccoli avversari stanno entrando nell’agone della guerra dei browser e, non potendo concorrere sullo stesso campo di battaglia, puntano sulla novità delle tecnologie, sullo stupore di nuovi espedienti, sull’utilità di nuove funzioni.
Questo è il caso di CubicEye, un browser in fasce (è ancora in beta testing) ma che ha fatto molto parlare di sé. Probabilmente non per le funzionalità e neppure per il design. Da quanto abbiamo potuto vedere dalla demo disponibile sul sito, CubicEye si appoggia su Internet Explorer ed è un brutto browser, esosissimo di risorse del computer, al minimo 128 MByte di RAM e 16 MByte di scheda video, che lo renderanno sicuramente lento nel rendering e poco utile per una navigazione che si vuole veloce, efficace e diretta. Introdurre il 3D nel Web è un’impresa difficile e frustrante: il VRML è un linguaggio fallito mentre i tentativi fatti dalle varie software house, tra cui anche Microsoft, per proporre nuove “esperienze” nella navigazione sembrano finite in un polveroso dimenticatoio. CubicEye, se si ha un po’ di premura per i propri occhi, non è affatto utile per la visualizzazione di più pagine che verrebbero “stampate” sulle varie facce dello strano browser a cubo. Una bolla da dimenticare presto.
Un po’ più utili sembrano i metabrowser, ossia quei navigatori che consentono di integrare più pagine di diversi siti in un unica interfaccia. Ne esistono alcuni sviluppati da tempo, come il noto NetCaptor, e alcuni nuovi e innovativi. Tra questi SpeedSeek di cui è anche disponibile un’anteprima direttamente fruibile sul sito madre. Se avete già cliccato sul link vi sarete accorti che SpeedSeek è un browser online incluso nel vostro stesso browser. Le funzioni e i comandi principali sono replicati e nella pagina Web ci sono comode linguette che vi permettono di spostarvi velocemente fra i siti aperti. Il tutto in un’interfaccia molto gradevole e funzionale. Il servizio/software non è ancora del tutto a punto ma l’idea e buona e certamente più affscinante di un browser cubico