La battaglia legale con Waymo non sembra aver in alcun modo rallentato i piani di Uber, che attraverso la divisione ATG (Advanced Technologies Group) continua a lavorare allo sviluppo di una tecnologia strutturata per portare la guida autonoma sui camion e, più in generale, sui mezzi pesanti dedicati al trasporto merci, responsabili della movimentazione di circa il 70% dei prodotti all’interno del territorio statunitense.
Un’idea ufficializzata lo scorso anno con l’acquisizione di Otto, la startup fondata da Anthony Levandowski, ex dipendente Google ora licenziato da Uber per aver sottratto in modo non autorizzato 14.000 tra file e documenti riservati al gruppo di Mountain View. Tornando ai progetti messi in cantiere dal colosso del ride sharing, oggi è spuntato un nuovo video che mostra il self-driving truck in viaggio sulle strade pubbliche nei dintorni di San Francisco, destreggiarsi nel traffico senza alcuna difficoltà. Si tratta della seconda generazione della tecnologia, basata su un nuovo LiDAR a 64 canali sviluppato da Velodyne.
Proprio il LiDAR è la componente al centro della contesa tra Waymo e Google, un affare che potrebbe in qualche modo aver influito nella scelta di Travis Kalanick, che di recente ha rassegnato le dimissioni dal ruolo di CEO, in modo alquanto inatteso.
Mostrando la nuova versione del proprio mezzo pesante a guida autonoma, Uber raggiunge di fatto due obiettivi: anzitutto mostra i muscoli confermando di non aver abbandonato il progetto nonostante il momento non esattamente tranquillo, poi respinge al mittente le accuse di Google/Alphabet circa un utilizzo improprio della sua tecnologia. In riferimento alla battaglia legale, le due parti avranno tempo fino al mese di ottobre per trovare un accordo, altrimenti la palla passerà nelle mani del giudice con l’apertura del processo che dovrà far luce sulla questione.