Da qualche anno Apple ha reso più facili la sostituzione di alcune parti dei propri Mac, come il cambio della RAM o dell’hard disk. L’esempio per antonomasia sono i Macbook che, senza inficiare la garanzia, permettono il cambio di disco fisso in modo rapidissimo e veloce, tanto da diventare un’operazione accessibile anche ai principianti. Non si può dire lo stesso, però, per i nuovissimi iMac: il cambio di hard risk rischia di diventare un’operazione praticamente impossibile.
I nuovi desktop all-in-one di Cupertino sono dotati di un speciale connettore SATA a 7 pin e, non ultimo, di un sistema di controllo della temperatura proprietario. Questo significa che le normali entrate a 4 pin non sono più compatibili con le schede logiche di Apple e, oltre il danno la beffa, i nuovi sensori funzionano tramite un firmware precaricato sul disco fisso stesso. In altre parole, per poter sostituire l’hard disk del proprio iMac bisognerà non solo trovare un modello compatibile, ma anche riuscire a installare il firmware voluto da Apple.
Non è tutto: anche qualora si riuscissero a recuperare tutte le componenti, altri problemi potrebbero insorgere. A rivelarlo, i test di Other World Computing:
“Dai nostri test, abbiamo scoperto che rimuovendo il drive dal sistema, o anche solo spostandolo dal proprio alloggio, le ventole iniziano a girare alla massima velocità. La sostituzione dell’hard disk con uno non-Apple, inoltre, fa fallire l’Apple Hardware Test dell’iMac.”
Le motivazioni di questa scelta restrittiva da parte di Cupertino non sono ancora ben chiare. L’ipotesi è che la nuova architettura ThunderBolt abbia reso totalmente differente la gestione della scheda logica e delle periferiche ad essa associata, anche qualora si avvalgano di connessioni di altro tipo. Potrebbe, infine, essere responsabile anche l’ultima versione di EFI, la 1.6, che nonostante garantisca velocità di comunicazione di 6Gb/s sulle porte interne, presenterebbe forti limitazioni per i dischi fissi.