Il Ministero dello Sviluppo Economico, con un decreto (DL 83/2012 convertito con modificazioni dalla Legge 134/2012) firmato il 3 aprile dal ministro Federica Guidi, ha stanziato 31,3 milioni di euro (63,4 milioni contando anche le risorse non utilizzate lo scorso anno) che andranno a rappresentare fino al termine del 2014 nuovi incentivi statali per l’acquisto di automobili ecologiche. I fondi saranno messi a disposizione di tutti coloro che sceglieranno di acquistare un veicolo con emissioni inquinanti di CO2 inferiori ai 120 grammi per ogni Km percorso.
Sono dunque incluse le vetture elettriche, ibride e a gas (GPL oppure metano). Virtualmente l’iniziativa riguarda anche quella a idrogeno, ma al momento nessun produttore le offre a listino nel nostro paese. Il 15% del denaro è destinato a tutte le categorie di acquirenti, inclusi i privati, per l’acquisto di modelli che si posizionano sotto la soglia di 50 g/Km, dunque esclusivamente quelli dotati di solo motore elettrico. In questo caso, il contributo pubblico è pari al 20% della spesa totale, per una cifra massima di 5.000 euro. Il 35%, sempre per tutte le categorie, servirà a comprare auto con emissioni di CO2 fino a 95 g/Km (ibride, city car di piccole dimensioni e parte del catalogo GPL o metano), senza obbligo di rottamazione. In questo caso si arriva ad un massimo di 4.000 euro.
Il restante 50% degli incentivi verrà erogato esclusivamente ad imprese e pubbliche amministrazioni per l’acquisto di vetture con emissioni inquinanti fino a 120 g/Km, ma solo per quelle che sceglieranno di rottamare un veicolo di almeno dieci anni. Il tetto massimo del contributo scende però a 2.000 euro.
Rispetto allo scorso anno sono dunque cresciuti i fondi destinati ai privati, mentre per professionisti e P.A. permane il vincolo di eliminare una vettura con almeno un decennio di attività alle spalle, che nel 2013 limitò l’accesso ai contributi in modo significativo. Sono escluse dal decreto le biciclette a pedalata assistita: il testo parla chiaramente di ciclomotori e motocicli a due o tre ruote, quadricicli, auto e veicoli commerciali leggeri.
La palla passa ora nelle mani dei rivenditori, che a partire dal 6 maggio potranno chiedere e ottenere una parte del “tesoretto” in questione, in modo tale da organizzare poi i fondi a disposizione e tramutarli in sconti da offrire ai propri clienti. Va precisato che sono escluse tutte le vetture “Km 0”, poiché già immatricolate all’atto dell’acquisto e dunque non soggette all’incentivo.