Microsoft continua la sua campagna pubblicitaria sui principali quotidiani statunitensi con l’obiettivo di mettere in guardia gli utenti che utilizzano i servizi Google. Questa volta l’azienda di Redmond pone l’attenzione sulle funzionalità offerte da Internet Explorer e Bing, i diretti concorrenti di Chrome e del motore di ricerca più usato al mondo.
Lo scontro tra le due big del mercato ha come argomento la nuova policy sulla privacy che Google metterà in pratica a partire da marzo. Con la campagna di marketing “Putting people first”, Microsoft vuole sottolineare il suo rispetto per la privacy degli utenti. Google invece avrebbe scelto di unificare le regole sulla privacy solo per soddisfare le richieste degli inserzionisti.
Secondo l’azienda di Redmond, Internet Explorer 9 deve essere preferito a Chrome, in quanto integra la funzionalità Tracking Protection List, con la quale l’utente può navigare senza il rischio di rendere pubbliche le sue informazioni personali. Per avere la migliore esperienza di ricerca, invece, deve essere utilizzato Bing. Le parole di Microsoft sono chiare e inequivocabili:
Google ha un solo cliente, i suoi inserzionisti, mentre noi abbiamo numerosi clienti.
In pratica, i servizi di Google funzionano bene solo perché “condivide o vende” i dati degli utenti a scopo pubblicitario, mentre Microsoft non ha bisogno di questo sotterfugio per offrire servizi di qualità. Ovviamente anche Microsoft ha i suoi inserzionisti, ma la privacy degli utenti rimane sempre al centro dell’attenzione.