Il nuovo iPad ha uno dei suoi principali punti di forza nel Display Retina con risoluzione 2048×1536 pixel, la più elevata del settore tablet. Una caratteristica sulla quale Apple ha puntato in modo massiccio per la spingere le vendite del dispositivo, ma che stando a quanto rivelato oggi sulle pagine di Cnet nasconde qualche retroscena legato alla tecnologia IGZO di Sharp.
A parlarne è Raymond Soneira, presidente di DisplayMate Technologies, che senza citare le proprie fonti dichiara di essere in possesso di alcune informazioni riguardanti problematiche affrontate dalla mela morsicata durante la progettazione e realizzazione del nuovo iPad. In particolare, sembra che l’intenzione iniziale di Apple fosse quella di commercializzare un prodotto equipaggiato con i nuovi display IGZO, capaci di garantire dimensioni ridotte e un dispendio energetico significativamente inferiore rispetto ai pannelli tradizionali.
Il progetto era quello di utilizzare la tecnologia IGZO sviluppata da Sharp, che consente di ridurre le dimensioni dei transistor e dei circuiti necessari al funzionamento dello schermo. Alla fine la scelta è ricaduta sulla possibilità di spingere un display tradizionale verso risoluzioni mai viste prima, finendo però con il dover integrare un maggior numero di LED per la retroilluminazione e una batteria più grande del 70% necessaria all’alimentazione delle componenti.
Secondo Soneira, dunque, l’accordo Apple è saltato a causa di una tecnologia IGZO (acronimo che indica il semiconduttore composto dall’ossido di indio, gallio e zinco) ancora non perfetta e del tutto affidabile. A fornire i display integrati nella prima serie del nuovo iPad è stata Samsung, ma non è da escludere che la società di Cupertino si possa affidare in futuro proprio a Sharp.
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