Il nuovo Mac Pro, il desktop professionale presentato da Apple nel corso dell’ultima WWDC, non sarà prodotto negli USA. La società di Cupertino, a differenza del precedente modello, starebbe infatti pensando di avvalersi di impianti cinesi, tramite Quanta Computer. È quanto riportano diverse fonti a stelle e strisce, tra cui anche il The Wall Street Journal.
Secondo quanto reso noto, Apple avrebbe ricevuto da Apple un quantitativo importante di ordini per la produzione di Mac Pro, tanto che la società starebbe adattando alcuni impianti di Shanghai per rispondere alle richieste del partner statunitense. A quanto pare, la scelta del gruppo di Cupertino dipenderebbe dai costi: la produzione nei precedenti impianti texani, infatti, non sarebbe più sostenibile.
Per il precedente Mac Pro, l’esemplare dalle forme cilindriche, Apple si è avvalsa di impianti negli Stati Uniti, anche in risposta ad alcune polemiche relative alla mancata realizzazione di device in patria. Gli elevati costi di lavoro, così come i ritardi accumulati per il modello, hanno però convinto il gruppo di Cupertino a tornare sui propri passi, scegliendo nuovamente un partner in Asia.
Così come riporta MacRumors, un portavoce del gruppo californiano avrebbe commentato l’indiscrezione, sottolineando come l’assemblaggio non si altro che l’ultima fase di un processo produttivo più lungo:
L’assemblaggio finale è solo una delle tante parti dell’intero processo produttivo: il design e lo sviluppo ingegneristico avviene negli Stati Uniti.
Apple ha quindi scelto nuovamente la Cina per l’assemblaggio dei suoi device, nonostante lo spauracchio dei dazi promessi dall’amministrazione Trump. Il Presidente degli Stati Uniti, infatti, vuole imporre una tassazione del 25% su tutti i prodotti provenienti dalla Cina, un fatto che potrebbe aumentare sensibilmente i listi delle compagnie a stelle e strisce. Il nuovo Mac Pro sarà disponibile dall’autunno, a prezzi anche superiori ai 5.000 dollari.