A fine giugno è apparso su InformationWeek un articolo cui Alexandre Wolfe spiega come crashare Vista in 10 secondi. Naturalmente la notizia incuriosisce, se non altro per la speranza di poter vedere l’aspetto di quelle che un tempo erano le schermate blu di Windows.
Il trucco usato dall’autore dell’articolo è semplice e sfruttato come sempre in altri ambiti (ad esempio per crashare un browser con javascript): tenere premuta la combinazione di tasti Win+E per dieci secondi. Si, tutto qui.
La combinazione Win+E è una scorciatoia per aprire una nuova istanza di Windows Explorer, il programma che ci permette di sfogliare le cartelle. Tenendolo premuto non facciamo altro che chiedere in continuazione a Windows di aprire una nuova finestra, fino all’esaurimento delle risorse. Non male vero?
In molti devono aver pensato quello che (forse superficialmente) ho pensato anch’io: questo non è un problema di Windows, ma di chi lo usa. Ci sono mille modi di usare male uno strumento, e questo è un esempio lampante. Fra le risposte dei lettori questa merita una menzione:
Ho trovato un modo per crashare Vista in soli 4 secondi. Basta tenere premuto il pulsante di accensione del PC, posto di fronte al case.
Alexander non la pensa così ed ha risposto a critiche di questo tenore parlando di software mal concepito. Sottolineando come la mancanza di controlli interni che evitino questo genere di malanni è un sintomo di cattiva progettazione.
Sono d’accordo con lui, nulla da eccepire. Ma la sua formula magica (ovvero mettere controlli come: se l’utente pigia il tasto per più di n secondi, smetti di eseguire l’azione…) sono esattamente ciò che di Windows è stato spesso criticato in passato: un pezzo di codice ad hoc. Famosi sono dei pezzetti di codice di Windows2000 trapelati al pubblico, in cui si nota come alcune chiamate “simulino” un effetto anomalo, per garantire la retro-compatibilità (sic) con applicazioni che si aspettano quel comportamento.
Ieri sera, per sfizio, ho provato anch’io. Non 10 ma ben 30 secondi di Win+E. Il computer non si è piantato, ma a occhio si sono aperte decine di migliaia di finestre di Explorer, che dopo un po’ hanno messo in crisi la possibilità di visualizzarle correttamente (piccola chicca, ho rivisto nei mozziconi di finestra visibili, il font “System” di Windows 3.1). Il mouse rispondeva, ma la grafica era scombinata, e purtroppo non sono riuscito a fare uno screen-shot. Mi ritengo comunque soddisfatto della “resistenza“.
Per lo meno, siamo ben distanti dai tempi in cui collegare uno scanner aveva effetti ben peggiori, che hanno fatto coniare l’espressione Plug’n’Pray. Una nota di chiusura: ho scoperto solo oggi che c’è chi sostiene che quell’incidente sia un falso. Incredibile, no?