Diversi produttori offrono alternative ai tradizionali sistemi di autenticazione, tra cui il lettore di impronte digitali, lo scanner dell’iride e il riconoscimento facciale. Quest’ultimo, presente sul Galaxy S8, può essere facilmente ingannato con una foto in alta risoluzione. Sony ha mostrato una tecnologia più avanzata che sfrutta uno scanner 3D, simile a quella usata da Microsoft in Kinect.
A partire dalla versione 4.0, Android ha avuto la funzionalità Face Unlock che permette di scattare una foto del volto da usare per sbloccare lo smartphone. Un simile sistema offre però una sicurezza minima, così come la sua evoluzione disponibile sul recente top di gamma Samsung. SoftKinect, una sussidiaria di Sony che realizza moduli fotografici, ha mostrato al MWC 2017 di Shanghai una tecnologia di riconoscimento facciale che sfrutta sensori ad infrarossi e di profondità per creare una rappresentazione 3D del volto.
L’azienda che ha sviluppato il software, la svizzera KeyLemon, afferma che il sistema è più robusto del riconoscimento 2D, in quanto non può essere ingannato con una foto e consente di usare qualsiasi parte della testa per l’autenticazione, non solo quella frontale. Un malintenzionato dovrebbe (teoricamente) stampare una copia 3D della testa, ma difficilmente i sensori riconosceranno un oggetto in plastica.
Uno scanner 3D potrebbe anche velocizzare lo sblocco dello smartphone, dato che l’utente non deve toccare lo schermo (o il lettore di impronte). Sony non ha comunicato se e quando la tecnologia verrà integrata in un futuro modello della serie Xperia.